mercoledì 22 aprile 2009

Stop a Garibaldi, analoga proposta da Bergamo. Ma nessuno ne parla



Quando invece è il Sud a mettere i paletti alla figura di Garibaldi, si scatena un putiferio.

Tale comportamento mediatico a due pesi e due misure, spiega molto bene la paura che i governi di sempre hanno di un'eventuale "risorgimento" delle Due Sicilie.

Così capita che le
dichiarazioni di Miccichè e di Sindoni generino un chiasso enorme, mentre al nord passino quasi inosservate pur essendo regolarmente lanciate dalle Agenzie...

La proposta: stop a Garibaldi e Dante

Bergamo. «Basta intitolare vie a personaggi celebri del passato. Occorre salvare i toponimi locali che racchiudono la storia di un luogo». Lo ha detto Enzo Caffarelli, filologo di fama, intervenendo al seminario dal titolo. «Una città: nomi vecchi, nomi nuovi. Come intitolare strade, piazze, giardini», organizzato dalla Commissione Toponomastica del Comune.

Nella sala consiliare di Palazzo Frizzoni, dopo il saluto del sindaco Roberto Bruni, sono intervenuti oltre a Enzo Caffarelli, Umberto Zanetti, Maria Mencaroni Zoppetti, Paolo Oscar e Gianni Carullo. Coordinatore Giulio Orazio Bravi, direttore della biblioteca civica Angelo Mai e membro della Commissione Toponomastica del Comune.
La discussione si è incentrata sulla necessità di recuperare antiche denominazioni dei luoghi, alcuni dei quali fanno riferimento fors'anche a terminologie dialettali. Stop dunque a Garibaldi o Dante, via libera ai nomi che ricordano ad esempio un luogo dove esisteva un'area ghiaiosa o una fontana, o che illustrano anche la conformazine di una via, una strettoria, un vicolo.Un problema tutt'altro che secondario che si ripercuote inevitabilmente anche nelle carte del catasto, come in quelle stradali. Il recupero dei toponimi locali sembra una strada condivisa da tutti e in futuro, probabilmente, la commissione toponomastica riesumerà vecchie denominazioni che caratterizzeranno maggiormente gli angoli di Bergamo.

(Eco di Bergamo)

5 commenti:

placido altimari ha detto...

toponomastica: cosa masticano i topi?
io, nel mio piccolo l'ho risolta così: non occorre cambiare denominazione alle nostre strade... ma semplicemente aggiungere un punto esclamativo. esempio: via! garibaldi, via! vittorio emanuele, etc.
Per le piazze e i viali, invece, basta sopprimere e mutare qualche vocale per ottenere pazza Roma, pazza repubblica, vile risorgimento, e così via!
Non sarà molto... ma che soddisfazione!

Comitato Storico Siciliano ha detto...

Io per i viali avrei un'altra proposta: viaDIli
;-)

Anonimo ha detto...

Anche le scuole dovrebbero essere dedicate a personaggi da emulare. Una scuola media in
Germania è stata dedicata ad un imprenditore in vita che viene indicato come esempio da
seguire agli alunni della stessa. Chiamare scuola PIRANDELLO una scuola elementare, anche
se in Sicilia, non ha senso. Se si vuole dimenticare Dante, assima scriviri in sicilianu
makari niatri.
GT

placido altimari ha detto...

pikkì, komu scriveva Danti?
l'arte non conosce confini. La politica, l'economia, gli eserciti si. Purtroppo. E' bene saperlo, ma senza fare confusione.

Turi ha detto...

Danti? Scrivía comu a nu talianu.
Ecco i veri Siciliani ormai scomparsi...

"L'Educazioni" di Carlo Amore (1768-1841)
Nun scrivu lu linguaggiu italianu
pirchì nun su' lummardu o bulugnisi.
Nascíi in Sicilia, sugnu muducanu,
usu la lingua di lu me' paisi.
Si a tia, litturi, sta lingua nun piaci
strazza lu libru e a mia lássami in paci.

Ignazio Scimonelli da Palermo (1753-1831):
Nun mettu peccu a Grecu o Germanisi
né a Toscu o Francu, a Latinu o Spagnolu;
ma bedda carta mi canta in cannolu lingua e paisi.
E pri sta lingua sugnu tantu vanu
ca mortu, e prima di éssiri urvicatu
lu misireri lu vogghiu cantatu in sicilianu.
Sarrá in latinu ben fattu e ben dittu,
ma un misireri in lingua nostra misu
l'arma mi la fa jiri in paradisu
drittu pi drittu!

~salutamu carusi~
w la Sicilia!