lunedì 31 dicembre 2007

Da una nostra lettera pubblicata da Maurizio Blondet su Effedieffe.


In risposta all'ottimo articolo del'ex giornalista di Avvenire, "NordItalia ridicolo e disperato" abbiamo inviato una lettera che ci è stata pubblicata il 23/12/2007 13:30
(non è la prima volta che Blondet ci pubblica)

Apprezziamo molto il Direttore Blondet, il quale pur se a volte si è lasciato andare in critiche eccessive nei confronti del Sud(dovute più che altro ad una scarsa conoscenza delle nostre contrade) è diventato molto popolare grazie alle sue intuizioni di carattere politico ed economico ispirate al tradizionalismo cattolico, che proprio per questo motivo mettono d'accordo tutti.
Ciò conferma quanto noi diciamo da sempre, ovvero gli uomini devono unirsi nel cattolicesimo mettendo in secondo piano le ideologie e la politica che provocano sempre contrasti e litigi anche se all'interno della stessa corrente di pensiero.
Ecco quindi l'unico modo che hanno gli ex popoli delle Due Sicilie per diventare compatti e vincenti ed essere in grado di affrontare le sfide politiche ed economiche del futuro.

"Gentile Direttore,
sapevo che l'aria buona delle campagne viterbesi le avrebbe fatto vedere con un'occhio diverso la città di Milano.Oggi lo stato si comporta con i cittadini come (e da come anche lei nota, probabilmente peggio) la mafia nei confronti dei cittadini meridionali.Non crede che questo problema sia sempre dovuto alla secolarizzazione della società?Io penso che mettere lo Stato in primo piano rispetto a Dio è altresì dannoso per gli uomini.Probabilmente l'origine di questa "malattia" deve essere nel pensiero giacobino il quale fece molto più presa al Nord Italia che al Sud, dove fu anzi apertamente combattutto come avvenne durante la Repubblica Napoletana(vedi Armata della Santa Fede del Cardinale Ruffo) ed il brigantaggio del periodo post-unitario.Ecco un estratto del testo del giuramento[1] dei briganti al capo-colonna, rinvenuto nel corpo esanime di Carmine Crocco: "Promettiamo e giuriamo di sempre difendere con l'effusione di sangue Iddio, il sommo pontefice Pio IX, Francesco II, re del regno delle Due Sicilie, ed il comandante della nostra colonna degnamente affidatagli...".Ed ancora: "Il presenta atto di giuramento si è da noi stabilito volontariamente a conoscenza dell'intiera nostra colonna tutta e per non vedersi più abbattuta la nostra santa Chiesa cattolica romana, e della difesa del sommo pontefice, e del legittimo nostro re. 20 agosto 1862".Da queste frasi si nota subito che persino i famosi briganti, che erano i partigiani delle Due Sicilie, mettevano in primo piano la Chiesa rispetto alla monarchia e quindi allo stato.D'altronde il motto del Regno delle Due Sicilie era proprio "Dio, Patria e Re".Lo stato italiano nato nel 1861 è figlio del pensiero giacobino perchè la scusa dell'eccessivo potere temporale della Chiesa era solo il pretesto per far si, in realtà, che lo Stato si sostituisse alla Chiesa.Una subdola dimostrazione ce l'abbiamo quando Vittorio Emanuele sposta la sua residenza a Roma occupando il Quirinale(oggi vi abita il presidente della Repubblica...) che invece era da secoli la residenza dei Papi(tra tutti bei palazzi che ha Roma proprio li dovevano trasferirsi?).Urge creare una nuova armata della Santa Fede, con la forza della Croce e con la semplicità delle vecchiette che recitano il Rosario."

[1]Il giuramento completo è scaricabile qui.
E possibile saperne di più scaricando qui il libro "Il Brigantaggio nelle provincie napoletane - Relazione dei deputati Massari e Castagnola - colla legge sul brigantaggio - Milano, Fratelli Ferrario - 1863"


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Finalmente restaurato il Quartiere Militare Borbonico di Catania.

(sarà inaugurato in occasione della mostra itinerante "IN IMA TARTARA")

“Festeggeremo la restituzione alla città dell'ex Quartiere militare Borbonico, uno spazio prestigioso recuperato alla cultura, con una mostra reduce da uno straordinario successo internazionale nella patria stessa dell'archeologia”. Così il vicepresidente della Regione Siciliana e assessore ai Beni Culturali, Lino Leanza, ha inaugurato sabato 15 dicembre a Catania l'ex Quartiere militare Borbonico, noto anche come Manifattura Tabacchi.L'importante edificio, come se ne trovano altri nel Sud (es. quello di Casagiove, nei pressi di Caserta) fu realizzato dai Borbone per combattere le rivolte settarie e liberali che scoppiarono con la costituzione del Regno delle Due Sicilie (22 dicembre 1816) e la rivolta catanese del 1821, la struttura sorse tra le attuali via Garibaldi e piazza San Cristoforo su progetto redatto nel 1828 dall'ingegnere Mario Musumeci. I prospetti neoclassici, del 1831, si devono invece all'architetto Salvatore Zahra Buda.
La restituzione alla città di questo importante monumento segna un importante passo per l'ormai inarrestabile rivalutazione storica dell'epoca borbonica e del Regno delle Due Sicilie.

Per questo l'importante edificio dal 15 dicembre sarà sede del Museo Archeologico di Catania

L'inaugurazione sarà anche l'occasione per assistere alla mostra itinerante "IN IMA TARTARA" in cui saranno presentati 92 reperti archeologici dall'età del rame a quella del bronzo provenienti dalle grotte di scorrimento lavico dell'Etna e che ha già riscosso un grande successo nelle tappe di Grecia e Creta.

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venerdì 21 dicembre 2007

Anche la Sicilia avrà la sua Cinecittà

Nasce CineSicilia S.r.L

Un'anno fa l'assessore per la coesione e lo sviluppo territoriale Gianfranco Micciché, aveva annunciato che erano partiti in Sicilia i lavori di costruzione dei nuovi studios che avrebbero fatto concorrenza a quelli romani ed agli stessi americani perchè la Sicilia presenta dei territori molto simili a quelli californiani, dove vengono girati moltissimi film che vediamo nelle sale cinematografiche.

Adesso i lavori sono finalmente ultimati.

Ciò conferma il progressivo interesse manifestato nei confronti della Sicilia non solo dal punto di vista logistico, ma anche in altri settori come quello cinematografico che porterà sicuramente ricchezza e posti di lavoro nell'indotto che sicuramente si creerà.

Ma non sottovalutiamo nemmeno la possibilità che si vengano a creare quelle condizioni che portino finalmente a fare dei film fatti da siciliani pensanti.
Vedremo presto dei film che magnifichino le gesta di Canepa, Castrogiovanni, Giuliano o magari sulla rivolta del 7 e mezzo a Palermo(1866) o sul brigantaggio post-unitario?

Staremo a vedere, nel frattempo ci godiamo questa buona notizia.

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Prosegue la manovra di avvicinamento al Mediterraneo della Russia


Anche la Grecia dunque fa grandi affari con Putin, ma ne avevamo già parlato nei nostri editoriali "Perchè non ci molleranno mai - seconda parte" e "Sugli strani incendi di Canneto di Caronia"
Il gasdotto da 10 miliardi di dollari, ribattezzato "SouthStream" partendo dalla città russa sul Mar Nero, Novorossyisk, passerà attraverso la nazione ellenica, ed avrà un terminal ad Alexandroupolis, ma servirà a portare il gas nel Sud Italia, precisamente a Bari.

Il 18 dicembre, lo stesso presidente Putin, dopo un incontro con il primo ministro greco Costas Karamanlis, annuncia che la Grecia raddoppierà i consumi di gas russo entro il 2016 inoltre è stata messa la firma per un contratto di fornitura fino al 2040.

A questo accordo, si aggiunge peraltro l'acquisto di sofisticati mezzi militari corazzati russi che "rompe" il patto NATO il quale impone per i paesi membri dell'Alleanza Atlantica di acquistare esclusivamente le forniture militari indicate(sempre americane)



Insomma, se la piccola Grecia ha capito che è molto meglio mettersi sotto la sfera di influenza russa perchè non dovremmo farlo anche noi?
E' la Russia infatti il paese che oggi detiene le maggiori riserve di gas metano, il quale ormai da tempo ha sostituito il petrolio(sempre meno disponibile per l'esaurimento dei giacimenti e per le tensioni geopolitiche nei paesi di produzione) nel riscaldamento domestico e poi quasi tutte le centrali elettriche funzionano con il gas naturale(dicono che inquina meno...)


Il picco di produzione del petrolio e del gas naturale.


Da questo grafico si evince che il gas naturale tenderà ad esaurirsi più tardi del petrolio.
Il picco del Natural Gas Liquid si avrà verso il 2010, mentre quello del petrolio c'è già stato.
Per "Picco di Produzione" si intende che è stato estratto più del 50% del prodotto dai giacimenti di tutto il mondo e che la produzione andrà sempre a scemare.

Di certo non ci proteggeranno dal freddo ne dai blackout l'Europa dei burocrati o i nostri padroni d'oltreoceano ai quali interessa più che altro salvaguardare i loro interessi di Casta e non quelli dei cittadini.L'Europa e gli Stati Uniti non hanno importanti giacimenti di idrocarburi con sufficiente materia prima da soddisfare la domanda interna.Questa è la nuda e cruda verità.

Della Casta massonica europea avevamo già dato un'anticipazione nel'editoriale "Presto un boom dell'agricoltura in Sicilia" ed in quell'occasione avevamo parlato della massa abnorme di liquidità iniettata sui mercati dalle banche centrali europea ed americana(BCE e Federal Reserve) ovvero soldi dati in prestito ad un basso tasso di interesse, alle banche private a rischio di insolvenza perchè hanno la pancia piena di titoli di mutui-subprime americani che ormai sono come la carta straccia.

Ecco il vero motivo dell'inflazione che ci sta mangiando vivi, ecco il perchè dell'aumento della frutta, della verdura, del pane, della carne, della benzina. E' risaputo che l'aumento del denaro circolante provoca l'inflazione se non è accompagnato da una crescita economica pari al valore della liquidità immessa.E noi siamo in piena crisi, in recessione.


Ma i giornali del centrosinistra delle massonerie ci raccontano un altra storia, ci dicono che è colpa dei camionisti che fanno gli scioperi selvaggi, a far aumentare i prezzi.

E non è finita qui, ieri 19 dicembre la BCE ha deciso di iniettare altri 300 miliardi di dollari nell'ennesimo tentativo di salvare le banche dal fallimento(lo stesso trattamento, a larghe maniche, non lo vediamo però nei confronti del povero pensionato, della famiglia numerosa con il mutuo a tasso variabile che non riesce più ad arrivare a fine mese...)


Ma come è possibile che alla BCE interessi così tanto salvare le banche private? Semplice perchè la BCE non è una Istituzione Pubblica, ma una comunissima società per azioni le cui azioni sono possedute da quelle stesse banche private in difficoltà economica.

(LISTA DEI SOCI DELLA BCE, DELLA FEDERAL RESERVE E DELLA BANCA D'ITALIA)

Oggi sui giornali Trichet, governatore della Banca Centrale Europea diceva che c'è nuovamente il rischio inflazione(ma guarda un pò...)
Speriamo solo che non si azzardi ad aumentare i tassi di interesse, attualmente fermi al 4% che farebbero lievitare ulteriormente i tassi di interesse dei mutui variabili, ormai un salasso per le famiglie.

E assolutamente necessario sottrarci dagli artigli di questi criminali che ci governano da Bruxelles, se vogliamo scongiurare lo spettro della fame che per la prima volta dal dopoguerra torna ad affacciarsi in Europa, ma per farlo è necessario fare in modo che il Sud Italia e la Sicilia diventino l'hub delle merci e delle materie prime per l'Italia e buona parte dell'Europa.

Solo così potremo dettare le nostre condizioni, nello stesso tavolo, alle regioni del nord ed agli altri stati europei. Dobbiamo avere insomma nelle nostre mani il rubinetto di tutto ciò che va verso il nord e verso l'Europa.

Dunque una Sicilia che guarda alla Russia(l'unico paese occidentale il cui PIL viaggia a +9% annuo) è ciò di cui abbiamo assolutamente bisogno per garantire un futuro dignitoso ai nostri figli ed alle prossime generazioni.

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lunedì 17 dicembre 2007

Come girava la ruota in Sicilia

Il nostro amico Santo Catarame di Catania ci invia quest'altro interessante articolo.

La “ruota” era un meccanismo abbastanza semplice ideato e costruito per abbandonare un neonato.All’interno di un cilindro di legno cavo dove era posto avvolto in coperte o stracci.Il cilindro di legno era fissato, come una finestra, dentro un muro e ruotava con un perno in modo da poter portare il neonato dall’altra parte del muro.L’operazione d’abbandono dentro la “ruota” era preceduta dal suono di una campanella.
La persona preposta a quel servizio, che si trovava aldilà del mulo, udendo la campanella, si recava a ricevere il bambino e non vedeva chi dall’altra parte aveva lasciato il neonato.
La prima “ruota” fu ideata in Francia e precisamente alla fine del secolo XII.
Nell’ospedale dei Canonici di Marsiglia e precisamente nel 1188. In seguito funzionò un’altra “ruota” in Aix en Province e ancora un’altra in Tolone.(John Boswel, l’abbandono dei bambini, -ed.Rizzoli 1991).
Se gli storici hanno ragione: in Francia si sentì maggiormente la necessità di quest’espediente, ma non si sa se fu un’idea geniale di qualche cittadino francese rimasto anonimo o se l’idea fu copiata da altri paesi.

Lo storico John Boswel, emerito studioso della condizione dei neonati attraverso i secoli, ammette soltanto che nel XIII secolo inizi una notevole ed anche preoccupante “pratica” di abbandonare i figli appena nati.
Prima al XIII secolo la soluzione più diffusa era quella di lasciare i figli in “oblazione” nei conventi.
Bisogna considerare in ogni modo che i sistemi giuridici prevedevano opportunità diverse; per esempio anche la vendita dei figli. Le norme in argomento non erano certamente uguali per tutti i paesi dell’Europa.
Federico II di Svevia abolì, in tutto il territorio del suo impero, di vendere figlie femmine per la prostituzione.
Si deduce che i figli si potevano vendere per altri motivi!
L’oblazione non era considerata abbandono proprio perché erano i genitori che “donavano” i figli al convento che svolgeva detta opera cristiana. Non tutti i conventi avevano assegnato questo compito.
Già nel VI secolo d.c. la “regola di San Benedetto” prevedeva norme precise per l’oblazione.

I bambini, lasciati in convento neonati, non potevano essere considerati “professi” se non dopo la loro spontanea manifestazione di volontà, che si chiedeva dopo i dieci anni. Si può dedurre che nell’alto medioevo la maggiore età si acquisiva già a dieci anni(!).
Nella regola di San Basilio, invece, si diventava professi e quindi si accettava la vita e la carriera monastica dopo che l’oblato si era reso conto dell’importanza della castità.
Con l’oblazione si creavano diritti e doveri fra la famiglia e il monastero che accoglieva il neonato.
Questo procurava spesso lasciti di beni mobili e immobili per i monasteri; una delle tante cause per la formazione della “mano morta” ecclesiastica.
L’oblazione sembra un affidamento fatto secondo principi giuridici non molto precisi, che favorivano i monasteri, ma spesso favorivano anche le famiglie. Per esempio una donazione al monastero del neonato oblato comportava che lo stesso fosse escluso dall’eredità complessiva spettante agli altri eredi.

Un “oblato” illustre fu San Tommaso d’Aquino:
Le complicazioni giuridiche dell’oblazione portarono all’espediente della “ruota” che, non solo dava l’opportunità di abbandonare i neonati senza essere visti, ma permetteva di sopprimere giuridicamente e poi far nascere a nuova vita lo sfortunato(non sempre) bambino.
A queste ultime considerazioni bisogna aggiungere che il matrimonio dei preti fu abolito definitivamente proprio nel XIII secolo e che i figli dei preti erano considerati illegittimi, non solo, ma anche perseguitati e privati di status giuridici molto importanti.
Dal XIII secolo in poi, la straordinaria coincidenza dell’indicativo aumento degli “esposti”, e, l’abolizione del matrimonio dei preti, sono indizi importanti da non sottovalutare per capire il diffondersi dell’uso della ruota.
Il battesimo degli abbandonati fu un vero problema per il clero di quasi tutta l’Europa.

Nella sola Inghilterra vi furono tredici concili dl 1195 al 1295 che si occuparono del problema.
Dell’abbandono dei minori, ma soprattutto del battesimo degli stessi.(John Boswel, l’abbandono dei bambini….ed.Rizzoli, 1991).
Il problema va messo in relazione alle altre fedi religiose che in ogni caso andavano rispettate.
Si propagò l’uso di lasciare il bambino con del sale accanto come prova che era stato battezzato.
Utilizzare il sale per il neonato, era una pratica rituale d’iniziazione antica e riprendeva un uso
Già narrato nel libro biblico del profeta Ezechiele.
Papa Innocenzo III nel 1198 istituì la prima ruota in Italia e precisamente nell’ospedale Santo Spirito in Sassia di Roma.

Nella seconda metà dell’ottocento le “ruote” in Italia arrivarono a circa 1200.
Furono messi nella “ruota” i seguenti esposti celebri: Gengis Khan, papa Gregorio VII, Vincenzo Gemito, Gian Giacomo Rousseau. A questi illustri personaggi possiamo aggiungere i mitici Mosè, Romolo e Remo, Edipo.
In Italia, dopo l’Unità, nacque un movimento abolizionista della “ruota”. Le ragioni principali degli abolizionisti stavano nell’opinione che il metodo dava origine ad abusi. Contrariamente, bastava un servizio pubblico amministrato da impiegati obbligati al segreto d’ufficio.
L’abolizione delle “ruote” iniziò in Italia nel 1867 e fu la città di Ferrara a metterlo in atto per prima. Altre città italiane disposero, in anni diversi, l’abolizione. Nel 1923 furono tutte abolite nel territorio italiano con un regolamento approvato dal governo di Mussolini.

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La storia dell’abbandono dei neonati in Sicilia è una storia che segue l’andamento della situazione economica nell’isola.
In periodi di crisi economica corrispondeva un maggiore abbandono di neonati.
Dal 1600 al 1800 la percentuale dei proietti si abbassa considerevolmente.
. Nei periodi di crisi economica questa tendenza si perde completamente e la percentuale sale di nuovo nettamente.
Dal 1610 al 1648 vi furono carestie che alzarono il livello d’abbandono fino al 10%, mentre la media del seicento era del 6% (F.Calcaterra- La strage degli innocenti-1600, 1900, Paternò).
La media nel settecento era meno del 4%, ma dal 1883 al 1888 si raggiunse l’incredibile media del 5,5% molto superiore a quella del settecento.
Questo era l’effetto della crisi economica post-unità d’Italia che dimostrava come si veniva consolidando il “problema meridionale”.
Nel periodo della dominazione spagnola, le iniziative per combattere il fenomeno dell’abbandono furono lasciate ai benefattori privati in armonia con le istituzioni ecclesiastiche cattoliche.
Dal XVI secolo a metà del XIX secolo furono creati i “conservatori” per le bambine abbandonate. Nella città di Catania ve ne furono otto più due in provincia a Adernò e Biancavilla.(S.Romano, i conservatori femminili nella Catania dell’ottocento…, ed.1996)
Diversi furono i provvedimenti del Governo Spagnolo e Vicereale.
Nel 1518 il vicere Conte di Castro aveva fondato un istituto per proietti; in seguito nel 1555, il vicere de Vega istituiva il “consiglio della pietà dei proietti”.
Nel 1586 fu fondato in Catania il “conservatorio” detto: Sant’Agata delle verginelle
Le “conservatorie” si chiamavano così perchè dovevano “conservare” l’onere, la castità e le virtù della bambina.
Molto fecero i Governi Borbonici.
Nel 1741, con il concordato tra la Santa Sede e il governo borbonico, detti istituti di pia carità per orfanelli sono dichiarati laici.
Nasce così un contenzioso fra autorità borboniche e autorità religiose che continuerà oltre il periodo delle riforme e dell’abolizione della feudalità in Sicilia.
Di fatto le autorità religiose e quelle laiche amministreranno insieme le istituzioni pie,
con prevalenza dell’uno o dell’altra secondo il momento politico diverso.
Ciò non esclude che vi sia una preminenza d’iniziative delle autorità religiose cattoliche e dei patrizi siciliani disposti a fare cospicue donazioni o legati.
Nel 1751 il vicere La Viefuille ordina d’istituire la “ruota” in tutte le città siciliane.
In realtà le “ruote” già esistevano in alcune città della Sicilia, il vicere La Viefuille obbligava “tutte” le città quindi anche quelle che non l’avevano istituita in passato.
Il cappellano curato, preposto a ricevere il proietto dalla ruota, riempiva un foglio del libro dei projetti, imponendo un nome di fantasia al neonato, e subito lo battezzava.
Il battesimo era impartito subito, in quanto la mortalità infantile era molto elevata e non si volevano correre rischi per l’omesso sacramento religioso.
L’atto di nascita era fatto in seguito dall’ufficiale di stato civile
Leggendo alcuni cognomi dal registro degli atti di nascita dei proietti, si notano cognomi come: esposito o esposto, trovato, diddio, proietti, cornetto, o nomi di città e paesi.(dai libri dei proietti presso archivio storico di Catania).
Un dispaccio del governo Borbonico del 1760 fisserà per il mantenimento e cura dei proietti l’età massima a carico degli Ospedali e delle Università. Per i bambini fino a cinque anni e per le bambine fino a sette.
Alle nutrici, erano affidati in allevamento i trovatelli fino ai cinque anni e per sette anni le bambine trovatelle.
Questo spiega come nella città di Catania è stato costituito anche un: “conservatorio per le projette settenarie”
Nel 1771 è revocato l’uso di “bullare” sulle carni i trovatelli ed è disposto che bisogna semplicemente legare al collo dei neonati una funicella da cui doveva pendere una semplice medaglietta con scritto il nome dell’ospedale o dell’Università che aveva in cura lo stesso neonato,
si aggiungeva anche un numero di matricola.
(biblioteca comunale di Paternò, registri della Corte Giuratoria in F.Calcaterra, op.cit).
Nel 1776 è costituito in Catania il “reclusorio del Santo Bambino” utilizzando la totale eredità del principe Paternò Castello di Bicocca.
La caratteristica unica e specialissima di questo reclusorio è che erano accettate e assistite le donne gravide oltre il settimo mese rimaste incinte da rapporto illegittimo. Erano accettate anche le meretrici incinte.
Il sistema d’accettazione, della donna gravida fuori del matrimonio, era predisposto in modo che il nome e cognome della madre restasse scritto in busta chiusa e segreto. Detta busta era riconsegnata alla stessa, quando lasciava definitivamente il reclusorio del Santo Bambino.
L’ospedale esiste ancora in Catania ma per servizi sanitari di normale cura per le partorienti.(S.Romano-i conservatori femminili nella Catania dell’ottocento- ed. università Catania 1996).
Nel periodo del governo borbonico in Sicilia è stabilito che le spese per il mantenimento dei proietti sia a carico degli ospedali e delle Università ( comuni).
Sono stabiliti i compensi obbligatori per le “nutrici” che accudivano ai trovatelli.
Le “mesate” alle nutrici, nel primo ottocento, erano fissate in tarì 15.
Bisogna aggiungere alla figura della nutrice quello della “balia” che allattava subito il proietto appena uscito dalla ruota e dalle mani del cappellano curato. Le balie erano pagate dalle stesse istitituzioni sopra indicate.
Le balie erano pagate a “cottimo”, in altre parole per neonato allattato.
In Catania molte balie erano in servizio presso la “Casa della nutrizione”, trasformata in seguito in brefotrofio e oggi laboratorio d’Igiene e profilassi dell’ASL n° 3 di Catania.
Le nutrici allevavano i proietti in casa insieme al resto della famiglia.
Dopo i cinque anni d’allevamento con la nutrice, i maschietti erano avviati al lavoro(!) presso un artigiano o un contadino.
Le proiette dopo i sette anni erano avviate presso i conservatori o reclusori dove imparavano un mestiere donnesco, che era spesso legato ad un’attività di tessitura. In Catania molte ragazze lavoravano alla fabbricazione di guanti.(S.De Luca Carnazza-le istituzioni di pubblica beneficenza, Catania).
Bisogna evidenziare che spesso le nutrici, per lucrare la “mesata”, portavano i loro figli legittimi alla ruota per ottenere fraudolentemente lo status giuridico di proietti.
Questo sistema di “truffa” perdurerà fini alla formazione dello Stato Unitario. Per tali inconvenienti, i documenti per l’affidamento dei proietti alle nutrici espressamente citavano che:
“….dagli accertamenti non è risultato che la nutrice era la madre del bambino abbandonato…”
E’ evidente che in questo “sistema” di protezione ed assistenza si possano produrre altri e più gravi inconvenienti e veri delitti.
Nel libro citato di Franco Calcaterra, si evidenzia che i motivi d’abbandono sono prevalentemente dovuti alle seguenti cause: povertà, meretricio, rapporti fra padroni e serve, figli di sacerdoti, figli di padre che non riconosceva e non voleva “riparare”.
L’aumento dei neonati abbandonati, dopo l’unità d’Italia, costringerà il governo di Francesco Crispi a promulgare una legge nel 1890 per il riordino degli istituti di beneficenza.
Nascono le IPAB: Istituti per l’assistenza e beneficenza.
In Sicilia le ruote funzionavano ancora fino al 1906 e in ben 126 comuni siciliani.
Come ricordato sopra, nel 1923 furono tutte abolite nel territorio italiano con un regolamento approvato dal governo di Mussolini.
La storia recente delle opere pie è molto strana, in parte inesplorata e per alcuni aspetti peggiore del passato(!): questo dimostra il livello di menefreghismo e corruzione esistente oggi tra i dipendenti delle Regioni.
Le IPAB sono state trasformate in ASP, in altre parole: “Aziende per il servizio alle persone”.
L’onere di finanziamento e ispezione spettano alle Regioni.
La regione Sicilia inaugura la malaugurata politica di “cartolarizzazione” nel 1986.
Con questa bell’idea il patrimonio delle pie fondazioni è ora venduto e spesso regalato ai privati.
Privati che dovrebbero svolgere l’attività d’assistenza prevalentemente per persone anziane, disabili e orfani.(E. Di Martini- benedette case, il ricco mercato d’opere pie- in .www.alternativerivista.it o nel giornale “il manifesto” del 23 febbraio 2006-anche www.intrage.it/volontariato).
Il patrimonio immobiliare delle vecchie e gloriose pie fondazioni sono spesso utilizzati per
Speculazioni d’agenzie gestite dai soliti “furbetti”.
Clamoroso un recente caso di speculazione sul patrimonio delle opere pie nel Lazio, con l’intervento della magistratura ed arresti dei responsabili d’agenzie immobiliari e di funzionari.
Le pie fondazioni di carità costituite da secoli con patrimoni di benefattori privati, ritornano a privati che non sono benefattori se non di se stessi!

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giovedì 6 dicembre 2007

Progetto K.A.S.A per valorizzare i “Siti Marginali”


(gli scavi archeologici di Eloro, nei pressi di Noto Marina)

K.A.S.A. è un progetto finanziato dalla Comunità Europea (prevede la partecipazione della Facoltà di Lettere di Catania, L’Università di Malta e l’Officina di Studi Medievali di Palermo) per la realizzazione di itinerari turistici integrati che leghino in percorsi unitari le province di Siracusa e Ragusa e l’arcipelago maltese. Lo scopo è quello di utilizzare al massimo le potenzialità del patrimonio culturale, archeologico e monumentale di queste aree per raggiungere un triplice obiettivo: riqualificare in senso culturale i flussi turistici già esistenti tra l’area iblea e Malta, intensificando le conoscenza reciproca; inserire siti minori finora poco conosciuti all’interno dei circuiti; incrementare il turismo di qualità proveniente da altre aree italiane ed europee.


Il flusso turistico tra il Val di Noto e l’arcipelago maltese è intenso, ma è rappresentato da un turismo di massa che coinvolge solo alcuni centri e non porta ad un vero scambio culturale. Infatti solo una minima parte dei viaggiatori che si recano a Malta visita o conosce le vestigia archeologiche maltesi; simile è la situazione per chi da Malta si reca in Sicilia.


Le attività previste dal progetto dovrebbero portare ad una maggiore diffusione della reciproca conoscenza coinvolgendo vari settori della società civile. Per valorizzare luoghi meno noti è necessaria, infatti, una “perfetta conoscenza”. Nel nostro territorio vale una riflessione: si tratta di una terra dove ci sono molte cose note ma poco conosciute, per cui ci troviamo davanti ad un territorio ricchissimo di cose da conoscere. Per dare una idea di quanto sia limitata la fruizione dei beni culturali nel nostro territorio basta fare solo un esempio: Noto è famosa nell’immaginario collettivo per il suo Barocco; ma pochi conoscono veramente le emergenze del suo territorio (la villa romana del Tellaro; Eloro; La Pizzuta; Castelluccio; Noto Antica; Finocchito; S. Lucia della Mendola; Maccari etc). Questi luoghi sono noti a molti, ma questa fama non è accompagnata da un approfondito livello di conoscenza.


(colonna Pizzuta, nei pressi di Noto Marina)
Questi luoghi sono noti a molti, ma questa fama non è accompagnata da un approfondito livello di conoscenza. Queste emergenze archeologiche, prive di per sé di un reale potenziale di attrazione, possono acquisire importanza tramite il loro inserimento all’interno di percorsi costruiti tematicamente che uniscano più siti tra di loro. La creazione di circuiti alternativi dovrebbe servire a incanalare un maggiore flusso di visitatori, creando pacchetti appetibili perché integrano aspetti archeologico - monumentali e aspetti paesaggistici ed enogastronomici.
Il progetto ha messo in movimento uno staff di ricercatori che ha avviato la raccolta dei dati a diversi livelli: informazioni sullo stato del turismo, analisi dello stato del territorio, censimento dei siti archeologici che possono essere inseriti negli itinerari, studio di fonti documentarie e letterarie per recuperare eventuali itinerari antichi. Sono stati realizzati tre seminari internazionali a Catania, Malta e Siracusa e incontri con operatori turistici e dei beni culturali per verificare ipotesi e proposte di lavoro.
Corrado Arato
Comitato Storico Siciliano

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martedì 4 dicembre 2007

Uno sguardo all'estero


(il gasdotto Southstream)

Dopo la presentazione del Partito della Libertà di Berlusconi, che finisce così di fare pulizie all'interno della sua coalizione preparandosi al voto, dall'estero arrivano importanti novità.Tra queste la più importante è l'incombente storica riunificazione della Chiesa di Roma con quella ortodossa di Mosca(definita la Terza Roma) infatti il Primate della Chiesa orientale ha da poco riconosciuto il Papa come Primo Patriarca (sono in corso le trattative congiunte)
(vedi articolo)


Questo evento è di fondamentale importanza storica, nessuno immaginava che in un periodo storico così buio, in cui si parla continuamente di guerre ed armi atomiche, le uniche due Chiese(quelle che hanno mantenuto i precetti cristiani fondamentali) ovvero la Cattolica e la Ortodossa con un "colpo di reni" abbiano deciso di riunirsi.D'altronde tale riunificazione non poteva essere più rimandata, perchè bisognava per forza dare una risposta a quei poteri forti(di cui il centrosinistra delle massonerie è rappresentante in Italia) che tentano continuamente di screditare la Chiesa Cristiana a colpi di "libertà", mentre in realtà oggi siamo tutti più schiavi.Questa "libertà" che lor signori propapagandano è in realtà la libertà di fare a meno di Dio.Questa società perversa, amorale, priva di ogni valore, dove addirittura torna ad affacciarsi lo spettro della fame (vedi aumenti esponenziali dei generi alimentari, mentre i massoni continuano ad arricchirsi spudoratamente) Noi crediamo che non può esistere un mondo buono, un mondo libero senza Dio.Il problema della società di oggi infatti è proprio la secolarizzazione, ovvero l'uomo ormai mette Dio in secondo piano, mentre Egli dovrebbe stare al centro della vita di tutti i giorni.

Un'altra buona notizia ci arriva dalle elezioni in Russia, infatti il partito del presidente Vladimir Putin, Russia Unita, ha ottenuto il 64% dei consensi che consentono al partito del premier di conquistare la maggioranza assoluta dei seggi della Duma.Il popolo russo conferma così la propria fiducia nei confronti di questo coraggioso presidente che ha osato sfidare le Oligarchie Anglo-Americane, ma che sta anche dando un forte appoggio alla nostra Sicilia ed a tutto il Sud Continentale, come non abbiamo mai smesso di sottolineare nei nostri editoriali.

Per finire ci arriva la conferma definitiva che Berlusconi è l'uomo di Putin in Italia, infatti l'ex Premier è stato appena nominato per conto di Gazprom, presidente della società del gasdotto Russia-Bulgaria-Grecia-Bari, denominato "SouthStream"


Questa notizia non fa che confermare quanto abbiamo chiaramente scritto nei nostri editoriali e cioè che Berlusconi è l'uomo di Putin in Italia e siamo consapevoli che di quest'asse fa parte anche l'onorevole Raffaele Lombardo del MPA

Intanto in Sicilia continua la corsa alla costruzione delle ìnfrastrutture che adegueranno la nostra regione al nuovo assetto logisitico-economico dell'area euro-mediterranea, è notizia fresca lo stanziamento dei finanziamenti necessari per la costruzione dell'aeroporto di Agrigento.

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