(gli scavi archeologici di Eloro, nei pressi di Noto Marina)
K.A.S.A. è un progetto finanziato dalla Comunità Europea (prevede la partecipazione della Facoltà di Lettere di Catania, L’Università di Malta e l’Officina di Studi Medievali di Palermo) per la realizzazione di itinerari turistici integrati che leghino in percorsi unitari le province di Siracusa e Ragusa e l’arcipelago maltese. Lo scopo è quello di utilizzare al massimo le potenzialità del patrimonio culturale, archeologico e monumentale di queste aree per raggiungere un triplice obiettivo: riqualificare in senso culturale i flussi turistici già esistenti tra l’area iblea e Malta, intensificando le conoscenza reciproca; inserire siti minori finora poco conosciuti all’interno dei circuiti; incrementare il turismo di qualità proveniente da altre aree italiane ed europee.
Il flusso turistico tra il Val di Noto e l’arcipelago maltese è intenso, ma è rappresentato da un turismo di massa che coinvolge solo alcuni centri e non porta ad un vero scambio culturale. Infatti solo una minima parte dei viaggiatori che si recano a Malta visita o conosce le vestigia archeologiche maltesi; simile è la situazione per chi da Malta si reca in Sicilia.
Le attività previste dal progetto dovrebbero portare ad una maggiore diffusione della reciproca conoscenza coinvolgendo vari settori della società civile. Per valorizzare luoghi meno noti è necessaria, infatti, una “perfetta conoscenza”. Nel nostro territorio vale una riflessione: si tratta di una terra dove ci sono molte cose note ma poco conosciute, per cui ci troviamo davanti ad un territorio ricchissimo di cose da conoscere. Per dare una idea di quanto sia limitata la fruizione dei beni culturali nel nostro territorio basta fare solo un esempio: Noto è famosa nell’immaginario collettivo per il suo Barocco; ma pochi conoscono veramente le emergenze del suo territorio (la villa romana del Tellaro; Eloro; La Pizzuta; Castelluccio; Noto Antica; Finocchito; S. Lucia della Mendola; Maccari etc). Questi luoghi sono noti a molti, ma questa fama non è accompagnata da un approfondito livello di conoscenza.
(colonna Pizzuta, nei pressi di Noto Marina)
Questi luoghi sono noti a molti, ma questa fama non è accompagnata da un approfondito livello di conoscenza. Queste emergenze archeologiche, prive di per sé di un reale potenziale di attrazione, possono acquisire importanza tramite il loro inserimento all’interno di percorsi costruiti tematicamente che uniscano più siti tra di loro. La creazione di circuiti alternativi dovrebbe servire a incanalare un maggiore flusso di visitatori, creando pacchetti appetibili perché integrano aspetti archeologico - monumentali e aspetti paesaggistici ed enogastronomici.
Il progetto ha messo in movimento uno staff di ricercatori che ha avviato la raccolta dei dati a diversi livelli: informazioni sullo stato del turismo, analisi dello stato del territorio, censimento dei siti archeologici che possono essere inseriti negli itinerari, studio di fonti documentarie e letterarie per recuperare eventuali itinerari antichi. Sono stati realizzati tre seminari internazionali a Catania, Malta e Siracusa e incontri con operatori turistici e dei beni culturali per verificare ipotesi e proposte di lavoro.
Corrado Arato
Comitato Storico Siciliano
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