giovedì 20 marzo 2008

Pioggia di investimenti sul mega porto di Gioia Tauro(RC)


(Foto satellitare del porto)

Prosegue rispettando il ruolino di marcia, lo sviluppo del megaporto calabrese, è notizia di ieri lo stanziamento, da parte della società marittima "Contship", di ben 262 milioni di euro.

Il Piano di investimenti prevede una movimentazione di 11,3 milioni di teu(unità di misura del trasporto container) per il 2013, rispetto ai 3,5 milioni del 2007.

Tale incremento prospetta anche un'aumento dell'occupazione, infatti saranno assunti circa 1000 nuovi addetti in più, mentre adesso la sola Contship ne impegna ben 1242.E questi numeri non considerano l'indotto, che si andrebbe ulteriormente a rinforzare.

L'autorità Portuale di Gioia, dal canto suo, sta ampliando il canale portuale di ulteriori 70 metri oltre al ribassamento di ulteriori 16 metri dei fondali, mentre la società "Medcenter Container Terminal" ha messo i cantiere la costruzione di 10 nuove gru.

Non solo, il gruppo Contship, prevede la gestione di nuove tratte ferroviarie tramite la controllata SOGEMAR, evitando così di utilizzare il pessimo servizio di Trenitalia Cargo, verso la quale sarà così in concorrenza.

Il gruppo Contship compierà il prossimo anno i suoi primi 40 anni di attività.Eurokai KGaA (Amburgo) detiene l'82% del capitale Contship Italia Spa di cui il 66,6% direttamente ed il restante 15,4% tramite Eurogate GmbH, una "Joint Venture" paritaria tra Eurokai e BLG Logistics Group AG&Co.KG di Brema. Quest'ultimo detiene, sempre tramite Eurogate, il restante 18% di Contship Italia. L'amministratore delegato è un giovane manager calabrese (Domenico Bagalà) che si è fatto le ossa come direttore operativo al Medcenter Container Terminal.






Altre immagini del porto di Gioia Tauro


Ma perchè è stata scelta Gioia Tauro rispetto agli altri porti italiani?

Bisogna dire innanzitutto che quello di Gioia è una tipologia di porto detta di trans-shipment, ovvero le grandi porta-container, in genere provenienti dall' Oriente, scaricano nel porto calabrese le loro merci perchè Gioia è l'unico porto italiano e uno dei pochi in Europa ad essere in grado di ospitare queste navi gigantesche.Una volta ripartita la nave, i container vengono ricaricati nelle navi più piccole, alla portata dei piccoli porti europei.

Oltre alla posizione strategica al centro del Mediterraneo, ideale per la costituzione di hub è necessario molto spazio, quindi un grande retroterra come lo è la Piana di Gioia Tauro.

Ma è anche importante il tipo di fondale, infatti quelli fondali bassi e sabbiosi non si apprestano a questo tipo di infrastrutture.

Ed infine, ma non meno importante, l'assenza di altri insediamenti industriali che già utilizzano il molo o che si trovano nelle vicinanze, i quanto precluderebbero l'accesso allo spazio, che è vitale, quando si tratta della movimentazione e del "parking" di milioni di container.

Insomma, per fare un HUB come è quello di Gioia Tauro bisognerebbe costruirlo ex novo, un progetto apposito in un luogo dove non c'è assolutamente nulla, dove l'espansione urbanistica ed industriale non hanno occupato gli spazi portuali.

Ecco perchè è stata scelta Gioia Tauro, e non altre città siciliane o del nord, un piccolo paesino calabrese dove non c'era nulla, ma dotato di fondali profondi e di una piana.

Quali saranno i vantaggi per la Sicilia?

Riteniamo che la Sicilia sia stata fortunatissima con la scelta di Gioia Tauro in quanto sarebbe la regione del Mezzogiorno più vicina al megaporto calabrese e per questo, dotandosi delle apposite infrastrutture, potrà allacciarsi logisticamente in maniera più forte, rispetto alle altre regioni del Sud Italia.Senza contare l'influenza dell'indotto che calamiterebbe le più vicine imprese siciliane.



Il progetto "sistema logistico integrato" ovvero l'Hub Logistico delle Due Sicilie.


Il controllo delle merci (e del gas) che viaggiano verso l'Europa, ci darebbe senz'altro la forza di contrattare misure doganali favorevoli alle Due Sicilie per lo sviluppo di un'industria interna e della nostra agricoltura.

Non sarebbe bello che il porto di Gioia oltre ad essere un porto di trans-shipment, servisse anche per caricare e spedire in Cina le merci siciliane?

Le navi cinesi oggi tornano a casa vuote...

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martedì 18 marzo 2008

A Napoli i rifiuti urbani, in Sicilia quelli nucleari


Le responsabilità di questo Stato, erede legittimo del malo-governo piemontese ottocentesco, nella gestione dei rifiuti è ormai cosa assodata, tant'è che solo i più ingenui sono rimasti a dar la colpa ai napoletani, che "non raccolgono l'immondizia dalle strade"

Abbiamo ricostruito le tappe della "Via dei Rifiuti" che partivano dalle industrie del nord, trasportati dai camorristi, come novelli carovanieri, verso le cave e le discariche abusive campane.
(Vedi editoriale "Rifiuti Campania - Anche i fanghi mercuriosi dell'Enichem di Priolo(SR) nelle discariche")

Le industrie del nord dunque colluse con la Camorra. Le industrie del nord mandanti e complici della strage ambientale avvenuta nella regione detta "Terra di Lavoro", così come si chiamava il casertano in periodo borbonico.E' interessante notare come queste pesanti responsabilità settentrionali siano state furbescamente insabbiate e non occupino le prime pagine dei giornali.
L'unico ad aver avuto il coraggio di dirlo apertamente è stato lo scrittore Roberto Saviano, che per via della sua attività anti-mafia è stato più volte strumentalizzato dalla sinistra delle massonerie, che come tutti sappiamo si è auto-proclamata depositaria dell'anti-mafiosità, salvo poi smentire violentemente il Saviano, dopo la messa in onda della famosa intervista. Insomma se in Campania ci sono i rifiuti deve essere solo colpa dei napoletani, ma Bassolino però resta al suo posto. Scelta coraggiosa la chiamano al PD.




Molta meno risonanza ha avuto in Sicilia il "Caso Pasquasia", ossia la più grande miniera di zolfo e solfato di potassio della Sicilia, chiusa nel 1992 per motivi inspiegabili, ma che in realtà è stata utilizzata fino a poco tempo fa come deposito di scorie nucleari...

E ben 4 laboratori-bunker sperimentali dell'Enea.

E' il triste riscontro che emerso da diverse indagini e la presenza di Cesio 137 nella zona non fa che indicare la causa ad un'impennata dei decessi per tumori e leucemia in quella parte della provincia ennese.

Il Cesio 137 è di norma il radionucleide che viene rilevato in seguito a fuoriuscite radioattive dalle centrali nucleari. "Perchè a Pasquasia, che centrale nuclerare non è?"
Gli esperti temono che sotto quelle rocce oltre ad esservi i fusti metallici, contenenti le scorie di bassa e media intensità, vi siano le famigerate HLW di terza categoria, che necessitano di migliaia di anni per decadere.

Purtroppo la zona è un ammasso di rocce e di lamiere e tutti i pozzi risultano crollati o otturati e nessuno sa dove andare a cercare le scorie.
Ci domandiamo dove finiscano i fondi di risarcimento dell'EURATOM previsti per il disagio creato al territorio, o le opere infrastrutturali compensative. Nulla.



La "centrale nucleare" di Pasquasia(EN)


Ma la colpa come al solito è dei cittadini, questa volta siciliani, perchè non fanno correttamente la raccolta differenziata, ma buttano la plastica e le barre di uranio nello stesso contenitore dei rifiuti...

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lunedì 10 marzo 2008

Sbattendo contro il muro d'acciaio della politica.

Mentre in natura i poli magnetici del segno opposto si attraggono, nella società umana cultura e politica vanno completamente in disaccordo.Ci avevamo provato noi  a dare un contributo a quella formazione politica che aveva fatto del fattore identitario il proprio cavallo di battaglia.
E' con rammarico che prendiamo atto dell'impossibilità di condurre in questa maniera la battaglia.Un partito politico, qualunque esso sia, c'è l'ha "scritto" nello statuto, impresso a fuoco, che il proprio scopo è fare voti e che tutto il resto viene messo in secondo piano e sacrificato.

E così che l'MPA ha preferito appoggiarsi a personalità politiche dal dubbio identitarismo e spessore culturale, ma capaci di portare voti, piuttosto che a uomini di una certa caratura, quelli di vecchio stampo, portatori di valori fondamentali come l'amicizia, il rispetto altrui e le promesse sempre mantenute.
Ci siamo schiantati contro il muro d'acciaio della politica, perchè i patti concordati non sono stati rispettati.

Tutto di un colpo, mi è parso chiaro come funziona il mondo politico, dal di dentro, chissà quante trombature, inganni, sotterfugi, tradimenti, salti di carro a destra e sinistra, il tutto per raggiungere un unico scopo, la meta agognata, il fine: il voto!

E' la politica ragazzi, che ci vogliamo fare, chi vuole fare politica deve essere pronto a tutto perchè tutti i bei ideali, tutti i valori che vengono propinati dai vari partiti, dall'estrema sinistra all'estrema destra, sono chiaramente specchietti per le allodole.

Ma allora cos'è davvero partitocrazia politica?

Rispondiamo riallacciandoci agli argomenti che abbiamo parecchio trattato sul nostro sito.I partiti non sono altro che i rappresentati dei poteri forti economici nazionali ed internazionali:

SINISTRA - Attualmente la sinistra è fortemente legata e rappresenta i poteri forti della massoneria anglo-americana ed ha tra i suoi sponsor le banche d'affari internazionali come Golman&Sachs, JP Morgan ecc. che hanno le loro sedi principali a New York e Londra.D'altronde non è un mistero che personaggi come Prodi, Ciampi, Draghi abbiamo avuto ruoli significativi in queste banche, soprattutto durante la svendita, da loro presieduta, del patrimonio pubblico italiano, avvenuto negli anni 90.E' interessante notare che l'attuale Ministro degli Affari Regionali, Linda Lanzillotta, sia stata anche consulente per la JP Morgan, proprio per gli enti locali italiani, per capire come funzionavano, soprattutto per studiare i loro bilanci..
Questo fa capire chi è il vero designatore dei ministri per la sinistra in Italia...

DESTRA - Attualmente la destra è fortemente legata alla Russia di Putin e Berlusconi è il suo rappresentate in Italia.Dopo il crollo dell'Unione Sovietica e la fine (fortunatamente) del comunismo, la Russia sta tornando protagonista a livello globale e sta ridiventando la vera antagonista degli Stati Uniti.Grazie all'arma del gas, Putin si sta avvicinando in maniera trionfante verso il Mediterraneo e punterà dritto alla costituzione del famoso "Polo Logistico delle merci e del gas del Sud Italia" avvalendosi della collaborazione del suo alleato italiano Berlusconi, che a sua volta ha investito su l'MPA al Sud.Tale "sistema logistico integrato" permetterà alla Russia di Putin di controllare indirettamente l'Europa perchè il "neo-Regno delle Due Sicilie" sarà un'alleato della Confederazione Russa.

Il Polo Logistico calamiterà finanziamenti internazionali notevolissimi e segnerà un'incremento economico esponenziale per il Mezzogiorno in quanto le nostre regioni sono state scelte, grazie alla posizione al centro del Mare Nostrum, per essere il rubinetto della maggiorparte del metano e delle merci che riforniranno l'Europa.Dall'altro lato il nord Italia si inabisserà in una crisi economica recessiva: insomma il quadro economico italiano ritornerà al periodo pre-1861, quando il baricentro economico della penisola era l'asse Napoli-Palermo e non Milano-Torino, come d'altronde lo è stato per 2000 anni.


Questi scenari lasciano ben poco spazio dunque ad ideologie ed ideali...

La Russia ed il Sud Italia, due nazioni che hanno a lungo sofferto la piaga rispettivamente del comunismo e della povertà, ma che non hanno mai rinnegato le loro tradizioni e radici cristiane, oggi sono alla ribalta nel cambiamento internazionale, che spezzerà le catene massoniche che dal 1717 hanno ridotto l'Umanità allo sbando.

Da dove poteva venire oggi Cristo se non dai bassifondi, dalla povertà, dal mezzo di quella gente che è emigrata, oppressa, che ha rubato per un tozzo di pane, che si è prostituita, che è disperata, dello straccione che ruba allo straccione, del forte che opprime il debole.

Non ci sarà speranza per ideali ed ideologie che non saranno quelli cristiani, saranno ridotti a tacere tutti, garibaldini e anti-garibaldini, giacobini e legittimisti, comunisti e fascisti: non c'è battaglia contro l'esercito di Cristo in movimento.

Proprio per questo tutti nostri ideali, belli per quanto possano essere o per quanto vi possiamo credere, devono sempre essere messi in secondo piano rispetto a Dio, come abbiamo sempre affermato nei nostri editoriali.Altrimenti faremo la fine degli edonisti e dei settari e ne abbiamo avuto un primo avvertimento.


Davide Cristaldi



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sabato 8 marzo 2008

La rivincita del grano siciliano.


Campi di grano a Raddusa(CT) - foto Walter lo Cascio

Qualche mese fa, in controtendenza rispetto chi prediceva la fine definitiva dell'agricoltura in Sicilia, per la verità lasciata agonizzare dalle leggi parziali e filo-settentrionali del mercato italiano e da quelle troppo rigide ed allo stesso tempo eccessivamente liberiste del mercato Comunitario; scrivemmo di un possibile boom del comparto agroalimentare siciliano e meridionale in generale(vedi editoriale "Presto un boom dell'agricoltura in Sicilia")

Questo cambio di rotta si sta rendendo possibile proprio grazie all'attuale recessione economica globale, causata da decenni di speculazione finanziaria e che probabilmente culminerà con un crack simile, se non peggiore, a quello avvenuto nel 1929.

Gli effetti del tracollo sono visibili in maniera tangibile sui prezzi, cresciuti a dismisura ed ormai insostenibili anche per il ceto medio.E' meglio però concentrarsi sugli indici azionari che più influenzano il mercato come l'oro, il petrolio, il grano ed il cambio euro/dollaro, che sono strettamente connessi all'inflazione reale, visto che il paniere utilizzato dall'ISTAT si è rivelato una gran truffa e manipolato a seconda delle esigenza del governo di turno.

A seguito delle speculazioni finanziare e della aberrante politica economica della BCE(e della FED negli USA) sono stati inondati i mercati di liquidità (con lo scopo di salvare le banche dai primi fallimenti) senza esserci un' effettiva e parallela espansione della forza economica e produttiva delle nazioni europee.

Anzi, gli ultimi anni hanno segnato una evidente recessione, tutta a vantaggio dell'economie orientali che attraggono le aziende europee grazie al basso prezzo della manodopera.

Il risultato è che al supermercato non si spendono meno di 50 euro per comprare quattro cose.

Alla borsa internazionale dei cereali di Chicago, vi sono stati degli aumenti esponenziali che hanno portato il grano all'incredibile cifra di 30 cent/kg Questa è una pessima notizia per i consumatori perchè il grano è la materia prima alimentare per eccellenza e la principale fonte di carboidrati sia per l'essere umano che per gli allevamenti.Ne conseguerà un vertiginoso aumento di pane, pasta, carne ecc. ecc. insomma si prospetta la fame.

Questa impennata dei prezzi dei prodotti agricoli non farà che invogliare i produttori ad aumentare la produzione laddove era limitata a causa del prezzo di mercato troppo basso rispetto al regime fiscale vigente.E' il caso della Sicilia(ma anche delle altre regioni meridionali), che durante il Regno delle Due Sicilie(ma anche più recentemente) producevano parecchio grano perchè il mercato del Sud era protetto dalle ottime leggi borboniche, mentre dopo l'unità d'Italia, con la liberalizzazione vi fu il crollo progressivo dell'economia agricola barattata con lo sviluppo dell'industria settentrionale.

Apprendiamo con piacere la notizia che parla di un prossimo aumento della produzione granicola siciliana, che conferma così l'inizio del trend positivo che abbiamo preannunciato e speriamo, della tanto sospirata ripresa del settore agricolo.

Consigliamo a chi può, di acquistare un appezzamento di terreno, prima che lo facciano le multinazionali...

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martedì 4 marzo 2008

Il gasdotto IGI farà concorrenza al gasdotto TAP?


Il gasdotto Grecia-Otranto "IGI" (nome in codice Poseidon)

Nel nostro editoriale "Il Sud Italia crocevia del gas nel Mediterraneo"abbiamo sottolineato come le Due Sicilie siano oggetto di fortissimi interessi da parte degli stati europei (e non solo) per quanto riguarda il posizionamento strategico delle arterie di trasporto del gas.Stiamo assistendo ad una corsa affannosa ad assicurarsi gli ultimi contratti di fornitura metanifera, in vista delle drastiche riduzioni causate dall'esaurimento dei pozzi e dalla domanda in continua crescita, provocata dai neo-consumatori cinesi ed indiani.

Oltre al gasdotto Trans Adriatic Pipeline, sembra adesso profilarsi una nuova iniziativa, ma che ad essere sinceri risulta a progetto da parecchio tempo: si tratta del gasdotto IGI (Interconnection Greece-Italy) che a differenza del TAP non passerà dall'Albania(Valona) e da Brindisi, ma si inabisserà dalle coste greche per riemergere nei pressi di Otranto(LE).

Il nuovo gasdotto è frutto dell'accordo intergovernativo tra Italia e Grecia e sarà realizzato da Edison e dalla società greca del gas Depa.Per la sua realizzazione saranno necessari investimenti pari a circa 950 milioni di euro; circa 600 milioni saranno effettuati direttamente da Depa per la realizzazione delle opere in territorio greco e circa 350 milioni saranno a carico della società progetto Poseidon. La società, sulla base di accordi già stipulati, verrà costituita in modo paritetico da Edison e Depa.Il gasdotto Igi sarà lungo circa 800 chilometri, di cui 600 saranno realizzati da Depa in territorio greco e 200 nel tratto marino tra la costa greca e quella pugliese.

A differenza del TAP, questo gasdotto Italo-Greco dunque non passa dall'Albania, ormai sempre più all'interno dell' orbita anglo-americana e la dimostrazione ce l'abbiamo avuta nel malcelato appoggio nei confronti del Kosovo(Tirana è stata il primo stato a riconoscerlo) nellle manifestazioni d'affetto nei confronti di Bush e lo sventolio di bandiere a stelle e striscie.
Gli albanesi credono di aver trovato l'America, ma non si rendono conto che agli americani interessa il loro petrolio, visto che in Albania hanno da poco scoperto quello che sembra essere un notevole giacimento oltre che sbarrare la strada verso il Mediterraneo alla Russia.

Dopo aver studiato i progetti TAP e IGI abbiamo dedotto che a noi del Sud conviene più l'IGI e che probabilmente sarà il gasdotto italo-greco il candidato ad essere la sezione finale del gasdotto russo Southstream.


Il Gasdotto ENI-GAZPROM "Southstream"

Se il Southstream si attaccherà all'IGI vorrà dire che tra la Puglia e la Russia si farà un salto di sole due nazioni (Grecia e Bulgaria)

Dunque la torta del gas con l'IGI potrebbe essere spartita tra pochi intimi, mentre con il TAP bisogna aggiungere un posto a tavola anche per l'Albania.

Il gasdotto IGI è stato oggetto di accesi dibattiti nel consiglio comunale della Città dei Martiri a causa della protesta degli ambientalisti che mentre in passato avevano dato un parere positivo(ovviamente un metanodotto non inquina) stranamente da qualche invece tempo stanno facendo delle dure ostruzioni in quando l'infrastruttura danneggerebbe il delicato ecosistema della poseidonia...
Probabilmente è arrivata la telefonata dall'alto che ha impartito loro nuovi ordini...
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