sabato 8 marzo 2008

La rivincita del grano siciliano.


Campi di grano a Raddusa(CT) - foto Walter lo Cascio

Qualche mese fa, in controtendenza rispetto chi prediceva la fine definitiva dell'agricoltura in Sicilia, per la verità lasciata agonizzare dalle leggi parziali e filo-settentrionali del mercato italiano e da quelle troppo rigide ed allo stesso tempo eccessivamente liberiste del mercato Comunitario; scrivemmo di un possibile boom del comparto agroalimentare siciliano e meridionale in generale(vedi editoriale "Presto un boom dell'agricoltura in Sicilia")

Questo cambio di rotta si sta rendendo possibile proprio grazie all'attuale recessione economica globale, causata da decenni di speculazione finanziaria e che probabilmente culminerà con un crack simile, se non peggiore, a quello avvenuto nel 1929.

Gli effetti del tracollo sono visibili in maniera tangibile sui prezzi, cresciuti a dismisura ed ormai insostenibili anche per il ceto medio.E' meglio però concentrarsi sugli indici azionari che più influenzano il mercato come l'oro, il petrolio, il grano ed il cambio euro/dollaro, che sono strettamente connessi all'inflazione reale, visto che il paniere utilizzato dall'ISTAT si è rivelato una gran truffa e manipolato a seconda delle esigenza del governo di turno.

A seguito delle speculazioni finanziare e della aberrante politica economica della BCE(e della FED negli USA) sono stati inondati i mercati di liquidità (con lo scopo di salvare le banche dai primi fallimenti) senza esserci un' effettiva e parallela espansione della forza economica e produttiva delle nazioni europee.

Anzi, gli ultimi anni hanno segnato una evidente recessione, tutta a vantaggio dell'economie orientali che attraggono le aziende europee grazie al basso prezzo della manodopera.

Il risultato è che al supermercato non si spendono meno di 50 euro per comprare quattro cose.

Alla borsa internazionale dei cereali di Chicago, vi sono stati degli aumenti esponenziali che hanno portato il grano all'incredibile cifra di 30 cent/kg Questa è una pessima notizia per i consumatori perchè il grano è la materia prima alimentare per eccellenza e la principale fonte di carboidrati sia per l'essere umano che per gli allevamenti.Ne conseguerà un vertiginoso aumento di pane, pasta, carne ecc. ecc. insomma si prospetta la fame.

Questa impennata dei prezzi dei prodotti agricoli non farà che invogliare i produttori ad aumentare la produzione laddove era limitata a causa del prezzo di mercato troppo basso rispetto al regime fiscale vigente.E' il caso della Sicilia(ma anche delle altre regioni meridionali), che durante il Regno delle Due Sicilie(ma anche più recentemente) producevano parecchio grano perchè il mercato del Sud era protetto dalle ottime leggi borboniche, mentre dopo l'unità d'Italia, con la liberalizzazione vi fu il crollo progressivo dell'economia agricola barattata con lo sviluppo dell'industria settentrionale.

Apprendiamo con piacere la notizia che parla di un prossimo aumento della produzione granicola siciliana, che conferma così l'inizio del trend positivo che abbiamo preannunciato e speriamo, della tanto sospirata ripresa del settore agricolo.

Consigliamo a chi può, di acquistare un appezzamento di terreno, prima che lo facciano le multinazionali...

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