lunedì 29 dicembre 2008

"Qui c'era una stazione del telegrafo ottico" (LA SICILIA)

RIPOSTO. La scoperta effettuata da Davide Cristaldi giovane informatico giarrese che lavora al Nord

Il luogo esatto della postazione è stato individuato alcuni mesi fa nell’agro della frazione Archi.


Una scoperta storico-culturale che per certi aspetti rivaluta, a 148 anni di distanza, il governo del Regno delle Due Sicilie, denigrato come una «oscurantista, arretrato e illiberale».
Si tratta di una delle cento stazioni di telegrafo ottico, realizzato dal governo borbonico nei primi dell’Ottocento "al di qua e al di la del faro", scoperto alcuni mesi fa nell’agro di Archi, frazionedella cittadina marinara ripostese.
L’interessante scoperta si deve a Davide Cristaldi, giovane informatico garrese che lavora al Nord, che dopo il rinvenimento a Messina di un’antica mappa risalente al 1860 «indicante le linee telegrafiche nel Regno delle Due Sicilie» si è messo di gran lena per rintracciarei siti che ospitavano le stazioni del telegrafo ottico.
La stazione telegrafica ripostese si trovava nella località di «Punta d’Olmo» ed era in collegamento con quelle di Capo Sant’Alessio e di Acireale, quest’ultima ubicata in una casa esistente in via Telegrafo. La scoperta del telegrafo ottico a Riposto è stata illustrata ieri mattina dallo stesso Cristaldi (chetra l’altro è esponente della sezione giarrese del "Comitato Due Sicilie") a una delegazione - guidata dall’assessore comunale alla Cultura, Claudia D’Aita - composta tra gli altri dal presidentedella locale Proloco, Angelo Spina, da una rappresentanza dell’associazione "Terra di Mezzogiorno" afferente al Mpa e da un folto gruppo di sicilianisti.«A supporto del telegrafo elettrico - ha chiarito Davide Cristaldi - nel Regno delle Due Sicilie vi era anche un sistema di emergenza, gestito dai militari, di tipo ottico o visuale, un invenzione di fine 700 dovuta all’abate Claude Chappe, che grazie alla comunicazione visiva permetteva alle stazioni adiacenti di comunicare tra loro. Tale sistema entrava in funzione quando si guastava la linea elettrica". "Si tratta di una scoperta veramente interessante - ha sottolineato l’assessore D’Aita - per la nostra comunità. L’edificio, oggi di proprietà privata, che andrebbe sottoposto a vincolo, potrebbe ospitare un museo borbonico del telegrafo ottico. Vedremo in futuro se sarà possibile realizzare ciò. La valorizzazione di questo sito rappresenterebbe un valore aggiunto allo sviluppo culturale e turistico di Riposto».

SALVO SESSA


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La città di Riposto si riappropria della sua Storia

Si è conclusa nel migliore dei modi l'operazione di riconsegna alle autorità cittadine della stazione telegrafica "Punta d'Olmo".


La manifestazione ha avuto inizio domenica 20 dicembre in Piazza S.Pietro, dove era stato stabilito il punto di raccolta, da li con mezzi propri, una piccola carovana di auto si è diretta lungo la strada provinciale che anticamente metteva in contatto le città di Riposto ed Acireale.

Durante il sopralluogo è stato spiegato ai presenti, che sconoscevano completamente l'esistenza della tecnologia telegrafica visuale e soprattutto la rete telegrafica del Regno delle Due Sicilie, il funzionamento del telegrafo ottico borbonico e la tecnica trasmissiva.

La mattinata è proseguita con un breve excursus storico sul Regno delle Due Sicilie, e sulla supremazia tecnologica rispetto alle altre regioni italiane, soprattutto alla luce della mappa che è stata da noi mostrata, indicante la linee telegrafiche delle Due Sicilie e quindi lo stato della tecnica del Regno.

Come da copione è stata esposta sul finale la gloriosa bandiera delle Due Sicilie, che molti dei presenti non avevano mai visto, mentre sono rimasti parecchio colpiti per via della storia che essa riportava nei suoi blasoni.

Tra i partecipanti ricordo il Dott. Salvo Sessa giornalista de La Sicilia, l'assessore alla cultura Claudia D'Aita, il Presidente della ProLoco Dott. Angelo Spina, il circolo MPA "Terra di Mezzogiorno" di Catania capeggiato da Vittorio Leo, Santo Catarame da Catania, Placido Altimari con moglie al seguito da Catania, Francesco Rodolico rappresentante dei CSS a Giarre.

Mi scuso con gli altri presenti se non ricordo tutti i nomi, ringraziandoli per non aver voluto mancare a questo appuntamento con la Storia.

Un pensiero va alla madre del sindaco Dott. Carmelo Spitaleri che a causa delle condizioni di salute ne ha impedito la presenza.

Colgo l'occasione per ringraziare la gentilissima Claudia D'Aita, assessore alla cultura, che si occuperà di portare avanti l'iter burocratico per mettere sotto vincolo l'edificio borbonico e sotto la protezione della Sovraintendenza ai Beni Culturali di Catania, passo necessario per la costituzione in un futuro, speriamo non troppo lontano, di un "Museo Borbonico del Telegrafo"

Ringrazio di vero cuore anche il Dott. Angelo Spina, per il graditissimo invito (e per la disponibilità dimostrata) di organizzare una serie di conferenze sulle quali il comune metterà il proprio patrocinio, nella speranza che vengano tolti tutti i veli che ancora colpevolmente coprono e non solo di polvere il periodo borbonico.

Davide Cristaldi

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martedì 16 dicembre 2008

Presentazione alla Stampa del telegrafo ottico borbonico di Riposto


Il CSS è lieto di annunciare che sabato 20 dicembre alle ore 11.00 a RIPOSTO(CT), dinnanzi alle autorità ed alla stampa, sarà presentata la stazione telegrafica ottica "Punta D'Olmo".


La nostra associazione, che si occupa di studi e ricerche storiche del periodo borbonico, si è resa protagonista di questa importante scoperta, che consegnamo al comune di Riposto, nella speranza che possa arricchire il patrimonio storico-culturale della Città.

Davide Cristaldi
Comitato Storico Siciliano
340-7640740

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lunedì 8 dicembre 2008

La massoneria punisce Capo D'Orlando


UNA FIRMA PER ENZO SINDONI

Quando il sindaco di Capo D'Orlando, decise di rimuovere la targa di piazza Garibaldi, nessuno avrebbe mai immaginato che "qualcuno" se la sarebbe presa così a male....

Eppure da quel fatidico giorno, la cittadina dei Nebrodi sembra essere stata colpita da una specie di "maledizione", infatti non passa giorno che una brutta notizia, riguardante la vita della città, non faccia capolino da qualche piccolo, ma "informato" giornale siciliano.
Si è cominciato con la cancellazione inspiegabile della squadra di basket dell'Orlandina, orgoglio siciliano, dagli albi sportivi.
Con l'accusa al sindaco Sindoni, di truffa ed associazione a delinquere da parte della Magistratura.
L'ultima è la chiusura di TUTTE le discoteche di Capo D'Orlando, ordinate dalla magistratura messinese.
E' come se qualcuno stesse scagliando frecce da tutte le direzioni, dal mondo dello sport, come da quello della politica e da quello della giustizia; questo "Arciere" sembra essere presente in maniera trasversale nelle Istituzioni.

Le firme verranno raccolte all'indirizzo comitato@comitatosiciliano.org e saranno rese pubbliche, ed inviate al presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo, affinchè si adoperi con qualsiasi mezzo per interrompere il tiro al bersaglio nei confronti del sindaco Enzo Sindoni, che rischia di mettere in ginocchio l'economia di Capo D'Orlando

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Io sono l'Immacolata Concezione



FESTA NAZIONALE
8 DICEMBRE GIORNO DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE
PROTETTRICE DELLE DUE SICILIE
C'è un fitto mistero che lega profondamente Gaeta, città del Regno delle Due Sicilie, con Lourdes, quest'ultimo paese noto in tutto il mondo per i pellegrinaggi, ma soprattutto perchè nel 1858, apparse, alla piccola Bernardette Sobirous, la Vergine Maria.

Il periodo del 1848-1849 è noto nella storiografia moderna a causa delle terribili rivoluzioni che insanguinarono il Vecchio Continente.

E' opinione della Chiesa che la Madonna si "faccia vedere" soprattutto in quei periodi in cui l'Umanità è in grave pericolo, così infatti è stato per Lourdes, così per Guadalupe, così per Fatima e così oggi per Medjugorie[1].

Nel 1848, Papa Pio IX si trovava a Gaeta, in fuga dai moti che avevano colpito anche Roma (era stata dichiarata la Repubblica Romana e la città era in preda ai disordini ed agli assassinii) "E’ noto che la destinazione finale di Pio IX era stata pensata in territorio spagnolo, ma l’accoglienza di Gaeta, del Re Borbone e del popolo, fu talmente amorevole e premurosa, che il buon Pio IX decise di non proseguire oltre."

Ma il vero motivo per cui la permanenza del Papa, nella città di Gaeta, rimase nella storia, fu quando l'8 dicembre, festa della Vergine, Patrona delle Due Sicilie, Pio IX ebbe la famosa intuizione(e la visione secondo alcuni) del Dogma dell'Immacolata Concezione. (Significa che la Madonna è stata concepita senza peccato originale)

A seguito di quella visione, il Papa decise di convocare immediatamente Ferdinando II, cosa si dissero non si è mai saputo.Chissà se il Pio IX aveva pronosticato la fine del Regno o avesse in qualche modo legato il destino delle Due Sicilie con quello del Mondo, come a me piace pensare, fatto sta che nemmeno nel testamento del Re borbonico si trovano tracce che alludono al Dogma, se non gli ultimi voleri puramente cristiani, tipici di un re cattolico qual'erà Ferdinando II - "...sussidii ai poveri, e restauri e costruzioni di chiese nei paesetti che ne mancassero sul continente e in Sicilia..."

Circa 10 anni dopo questo grande evento che si verificò nelle Due Sicilie, un altro ancora più grande avvenne dall'altra parte del Mediterraneo, in uno sperduto e povero paese dei Pirenei Francesi, Lourdes.Era l'11 febbraio del 1858, pochi mesi prima della rivoluzione italiana che avrebbe segnato la fine del regno delle Due Sicilie, quando una bambina di nome Bernardette Sobirous, vide apparire in una grotta, la Madonna.Queste apparizioni si susseguirono per parecchio tempo e la folla di persone venute dai paesi vicini e persino da tutta la Francia cominciò a farsi ogni giorno più oceanica e la curiosità sempre più insistente, così quando il 25 marzo del 1848 chiesero alla veggente chi fosse quella "Signora vestita di bianco", come Bernardette l'aveva sempre descritta, la bimba rispose: si l'ho chiesto e Lei mi ha risposto: "Io sono L'Immacolata Concezione"


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mercoledì 3 dicembre 2008

Ed infine anche il PD gettò la maschera


Ora che l'alba della territorializzazione[1] della politica è iniziata, si vede il luccichio delle armi dall'altra parte del fronte, quelle stesse "armi" che fino ad oggi erano state tenute ben nascoste da una silenziosa e ben accorta, opera di cecchinaggio politico.

La nascita del PD del Nord, ha dismostrato ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, quali sono i veri interessi della politica italiana oggi, i quali ben poco coincidono con quelli meridionali.
Il 1861 non è mai stato così vicino come adesso, a portare indietro le pagine della storia ci ha pensato un "padano" doc, il sindaco di sinistra del comune di Torino, già acclamato dal popolo del PD, Leader Maximo del Nord.

Ma il sindaco Sergio Chiamparino, dimentica che a Torino, così come in Piemonte, in Lombardia ed al Nord in generale, una grossissima parte degli abitanti è di origini meridionali e che tali cittadini ancora prima di essere di destra o di sinistra, sono cittadini di un glorioso popolo: quello delle Due Sicilie.

Perchè una vera Nazione è data dalla somma del Territorio con il suo Popolo, se i partiti nazionali, dopo la vittoria del territorialismo vogliono dividere semplicemente il territorio anteponendo ciò al Popolo, sbaglieranno ancora di grosso, ma allo stesso tempo, l'unico modo che, noi cittadini delle Due Sicilie, abbiamo per contrastare questa ulteriore guerra al Sud, è difendere e tutelare i cittadini delle Due Sicilie, il nostro Popolo, ovunque esso si trovi, anche al Nord.

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