giovedì 31 dicembre 2009

SONDAGGIO/CORRIERE: Ferdinando II di Borbone personaggio più importante di sempre.

Il podio del «Superpersonaggio storico»:Ferdinando II, Eduardo e Federico II. Il re, il drammaturgo e l'imperatore vincono la prima edizione del sondaggio di «Napoli. Lezioni di Storia»



NAPOLI - Il Mezzogiorno ha ancora un'anima borbonica? Si direbbe di sì a giudicare dai risultati del sondaggio «Vota il personaggio storico preferito», divertissement storico collegato al fortunato ciclo «Napoli. Lezioni di Storia», organizzato da Confindustria Campania con la cura scientifica di Giuseppe Galasso. Alla fine ha vinto Ferdinando II con il 40.3% (721 voti su 1789).Secondo classificato De Filippo con il 28.6% (511 preferenze). Terzo Federico II con 291 voti (16.3%). Seguono nell'ordine: Caravaggio (3.7%, 66 voti), Giambattista Vico (3.5%, 62), Salvatore Di Giacomo (3%, 54) Publio Virgilio Marone (1.8%, 33), Cesario Console (1.6, 29) e, ultimo, Pedro de Toledo (1.2%, 22).

IL VINCITORE - Ferdinando di Borbone nacque a Palermo il 12 gennaio 1810, primogenito di Francesco I delle Due Sicilie e della sua seconda moglie, Maria Isabella di Borbone-Spagna. Salito al trono del Regno delle Due Sicilie nel 1830, ad appena vent'anni. Reintegrò in servizio molti ufficiali che avevano militato sotto Gioacchino Murat e che erano stati sospesi durante i moti del 1820, testimonia la sua volontà di contemperare il vecchio ed il nuovo in un regno che era stato spazzato furiosamente dai venti napoleonici. L'ondata rivoluzionaria che scosse l'Europa nel 1848 toccò anche il Regno di Ferdinando II. All'inizio dell'anno scoppiano sommosse in tutto il reame - Ferdinando II il 29 gennaio concede la Costituzione del Regno delle due Sicilie. Tra il 1849 e il 1851, a causa della dura repressione portata avanti da Ferdinando II, molti andarono in esilio; tra rivoluzionari e dissidenti, circa duemila persone furono incarcerate nei penitenziari del regno borbonico. L'8 dicembre 1856, giorno dell'Immacolata, Ferdinando II assistette a Napoli alla messa con la famiglia, gli alti funzionari governativi e moltissimi nobili del suo seguito. Dopo la celebrazione, il sovrano passò in rassegna a cavallo le truppe sul Campo di Marte. Fu allora che il soldato calabrese Agesilao Milano, rotte le righe, si lanciò su di lui e lo ferì con un colpo di baionetta. Secondo alcuni Ferdinando non guarì mai completamente dalla ferita e la sua morte, avvenuta poco meno di tre anni dopo (il 22 maggio 1859 morì a Caserta).

FONTE: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/salerno/notizie/arte_e_cultura/2009/22-dicembre-2009/podio-superpersonaggio-storicoferdinando-ii-eduardo-federico-ii-1602193554770.shtml


[Leggi tutto...]

mercoledì 30 dicembre 2009

La solita notizia italiota ingigantita per distruggere il commercio meridionale

A due giorni dal capodanno, la solita notizia ingigantita e meritevole di querela, viene lanciata dai mass-media italioti con lo "stile mussoliniano di entrata in guerra".



Ci risiamo, i media nazionali tornano ad attaccare i prodotti agricoli meridionali (gli unici ad avere mercato, causa l'atavica assenza dell'industria al Sud) che tanto fastidio danno ai produttori del Nord.

In questi ultimi tempi grazie ad Internet abbiamo scoperto l'altra faccia della medaglia, ovvero tutte le nefandezze alimentari ed i reati connessi che si verificavano al Nord e subito nascosti dai mezzi di informazione nazionali e compiacenti, mentre venivano riportati solo nelle cronache locali.

Ma ormai anche i giornali più piccoli hanno il loro siti internet e così abbiamo scoperto che truffe ben più gravi ed onerose venivano commesse al Settentrione, mentre quelle che passavano sul TG5 o sul TG1 erano solo quelle, che si verificavano al Sud.

Nel caso dei "gamberoni Rosa" di Mazara del Vallo, essi sono ritenuti da più esperti eno-gastonomici tra i più pregiati del mondo e non sono certo la paccottiglia maleodorante che si trova nei vari centri commerciali che viene importata dall'India o dalla Thailandia dalle aziende del Nord Italia, approfittando del basso costo del prodotto e della bassa qualità.

(Non comprate mai il tonno "pinna gialla" proveniente dai mari tropicali, tanto osannato nella pubblicità dalla industrie conserviere padane, ma preferite il mediterraneo "tonno rosso")

Se ancora non l'avete capito, l'operazione di diffamazione del gambero rosa, a due giorni dalla festività di fine anno, rappresenta il chiaro intento di boicottare il prodotto meridionale a favore di un prodotto che non è nemmeno italiano, ma la cui importazione viene gestita dalle potenti aziende di import-export della Val Padana.

La diffamazione appare subito chiara quando si legge:

TRAPANI - Erano pronti per finire sulle tavole a Capodanno, con il rischio di serie conseguenze per la salute di chi li avrebbe consumati. Gamberoni decongelati, ma commercializzati come freschi. I crostacei erano destinati alla vendita nelle regioni del Nord.

Nei fatti un gambero decongelato non è assolutamente dannoso per la salute, prova ne è che tale formula di vendita è utilizzata proprio nelle regioni settentrionali, le quali essendo lontane centinaia di chilometri dal mare e comunque dalle zone di produzione, sono costrette ad utilizzare questa tipologia di vendita per tenere i prezzi bassi.

Ciò significa che o i gamberi venduti nei supermercati del nord sono fuori legge oppure come è naturale che sia, i gamberi decongelati non sono assolutamente dannosi per la salute.

Dunque non si tratta della messa in vendita di prodotti scaduti, come è stato fatto chiaramente intendere negli articoli dei giornali settentrionali, che è un reato molto grave, ma di un tentativo di guadagno fraudolento.

E' chiaro che sempre di reato si tratta, ma non si capisce come mai allora quando sono i panettoni ad essere immessi in maniera fraudolenta sul mercato, per di più scaduti e a due giorni dal Natale, nessuno al Sud lo debba sapere....

[Leggi tutto...]

lunedì 14 dicembre 2009

Buttatelo giù!



Sembra la parola d'ordine che, dall'inizio di questa estate a questa parte, rimbomba da ogni dove e sui mezzi di informazione mainstream, i quali hanno fatto da cassa di risonanza al dissenso politico organizzato e non, nei confronti dell'attuale governo.

Nell'ultimo editoriale avevamo dato un'anticipazione ("La prossima Tangentopoli? Partirà da via D'Amelio", non a caso giusto in questi giorni un pentito di nome Spatuzza accusa Berlusconi di aver collaborato con la mafia e di essere il mandante delle stragi) di ciò che oggi sta succedendo.

Quanto segue, è un resoconto degli ultimi fatti, analizzati secondo il filo logico che da sempre lega le notizie riportate su questo sito, ovvero l'alleanza Berlusconi-Putin che tanto dispetto provoca all'asse anglo-americano.

Il caso Marrazzo

Dopo "Villa Certosa" e l'affare "Noemi Letizia", ecco che un altra tegola cade sul capo di Silvio: il Caso Marrazzo, in cui l'ex conduttore battagliero di "Mi manda Raitre", nel frattempo diventato presidente della regione Lazio per conto del PD, viene beccato in un video con un transessuale, poi ucciso in strane corcostanze, in una squallida casa della periferia romana.

Direte voi, ma che c'entra Berlusconi in tutto ciò?Per noi nulla, ma per Michele Santoro e Marco Travaglio della trasmissione Anno Zero, c'entra eccome se c'entra:

"Una puntata quella di Annozero di ieri sera in cui Michele Santoro non ha perso l'occasione per mettere sotto i riflettori il ruolo del premier Silvio Berlusconi nella vicenda. Cosa che ha provocato l'ira del ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi, che ha diffuso una nota per stigmatizzare la trasmissione di Raidue"(1).

A pensarci bene però, quale miglior colpo per Berlusconi, sfruttare l'occasione per demolire la presunta superiorità morale con cui il PD da sempre si da un tono.
Eppure, ascoltando i TG e le programmazioni sul caso, ci è sembrato quasi di percepire un'associazione tra Berlusconi e l'omicidio del transessuale Brenda, dalla cui scena del crimine appare chiaro il messaggio: le hanno voluto tappare la bocca.

Ma era Brenda il vero l'obiettivo del killer?


Un omicidio di quella portata non viene certo eseguito da sprovveduti principanti, considerato gli attori e la posta in gioco (in questo caso la reputazione di un importante politico e di altri vip che frequentavano il trans)
Ci è sembrato strano che l'assassino non abbia distrutto il computer (limitandosi ad uccidere Brenda) che poteva contenere delle informazioni compromettenti, limitandosi a metterlo "ammollo" nella vasca da bagno.
Un "professionista" dovrebbe sapere che un pc messo "bagno maria" non perde i propri dati.
Esistono delle società informatiche che recuperano la memoria da un hard disk, anche se questo è stato formattato più volte e perfino da quelli guasti o distrutti.

E' possibile che l'assassino abbia un altro movente, ed abbia depistato facendo cadere l'attenzione degli investigatori sul contenuto del computer? La verità la sapremo quando ci diranno cosa c'era effettivamente su quel pc.

Il caso D'Addario

Qualcosa di simile era successo per l'affare D'Addario, un altro tegolone finito dritto in testa al presidente del Consiglio, nel quale il premier fu accusato dai media dell' organizzazione di festini , nella sede di Palazzo Grazioli a base di escort e belle accompagnatrici.

Così mentre ancora infuriavano le polemiche sul caso, qualcuno bruciò l'auto di Barbara Montereale, la modella amica della D'Addario con la quale si era recata Palazzo Grazioli e che rivelò ai giornalisti la tresca con Berlusconi.
Anche in questo caso la scena del crimine farebbe sembrare ad un tentativo di "cucitura della bocca" così come appare normale pensare a Berlusconi come il mandante.


La domanda è: Silvio si abbasserebbe a così tanto pur sapendo che il fatto sarebbe divenuto di dominio pubblico?Abbiamo i nostri dubbi, ma andiamo avanti.

Il caso Fini

Su "La prossima Tangentopoli? Partirà da via D'Amelio" del 9 ottobre 2009 avevamo parlato degli incontri londinesi più o meno segreti del Council of Foreign Relations di cui sono membri Gianfranco Fini e Leoluca Orlando (Italia dei Valori).
Come già spiegato il CFR è un organo sovranazionale di cui fanno parte i politici europei più in vista e dove spesso è stata decisa la politica interna ed esterna dei singoli stati europei, ma sempre in chiave filo-americana ed anti russa.

In particolare avevamo scritto:

"Fini, ormai rappresenta un'enclave dell'opposizione all'interno del PDL, ha deciso di eseguire quanto concordato all'interno del Council of Foreign Relations, a giudicare dai contrasti continui con Berlusconi. E' incredibile infatti come gli ideali di Fini siano passati in così poco tempo da destra a sinistra"

Proprio in questi giorni è arrivata la rottura che ha compromesso definitivamente i rapporti tra il presidente della Camera ed il Premieri: "Per me è fuori dal partito" tuona Berlusconi.
Infatti non c'è ormai questione affrontata da Berlusconi che non trovi opposizione da parte del Presidente della Camera, persino sull'affare dei processi al Premier, argomento su cui Berlusconi è suscettibilissimo.

L'affare D'Alema

Una volta "delfino" dei poteri forti, gli affetti su di lui si sono progressivamente raffreddati da quando si è fatto vedere in veste meridionalista ed in compagnia di Raffaele Lombardo, membro del centrodestra.
Che vi fossero intese tra lui e Berlusconi si capì quando, stranamente, Silvio dichiarò il suo appoggio a Massimo D'Alema come candidato al ministero degli esteri UE:

"C’è chi ne è talmente stupito da scrivere ai giornali per chiedere come mai Berlusconi appoggi in una sede internazionale un comunista (comunisti non sono mai «ex»), per giunta un comunista che già molte volte si è comportato in passato in modo contrario agli interessi dell’Italia" (2).

In quell'occasione su parecchi giornali apparvero ed in maniera amplificata le rimostranze di alcuni paesi Ue dell'Europa Orientale:

"I Paesi dell'Est europeo ex comunisti non vogliono un ex comunista come prossimo ministro degli Esteri dell'Unione europea. Lo ha detto Tombinski, ambasciatore della Polonia presso la Ue a Bruxelles, parlando dell'ipotesi della candidatura di Massimo D'Alema al posto di Alto rappre­sentante degli Affari esteri dell'Unione europea istituita dal Trattato di Lisbona"(3).

Ma la conferma che a Londra, D'alema non è più gradito la dà proprio il Financial Times:

“Ci sono alcune semplici ragioni per l’ascesa di D’Alema, nessuna delle quali ha buone ripercussioni sull’Unione europea”. Il Financial Times, con un editoriale firmato da Tony Barber, attacca l’ex presidente del Consiglio, le cui credenziali per diventare ministro degli Esteri dell’Unione europea non sarebbero all’altezza"(4).

Al posto di d'Alema è stata eletta un'inglese(Catherine Ashton).
Strano che l'Inghilterra, paese che non ha nemmeno adotatto l'Euro e che ancora vende in dollari il petrolio alla Borsa di Londra , diriga la politica estera europea...

Ma cosa spingerebbe D'Alema a cercare azzardose alleanze con il centrodestra?

Il passaggio di consegne tra il PD e l'IDV, nuovo cavallo di battaglia dei poteri forti anglo-americani in seno all'Ue - La dissoluzione del PD.

Il motivo potrebbe essere il progressivo spostamento dell'appoggio da parte delle lobby europeiste ed anglosassoni (scontente del comportamento filo-russo di Berlusconi e di quello del PD, che al contrario di quanto sembra è dilaniato da lotte intestine e soffre di una continua perdita di consensi) verso il partito di Di Pietro, il quale negli ultimi anni ha saputo catalizzare il voto di protesta contro il governo.

Dopo l'ingresso dell'IDV nel Council of Foreing Relations di Londra, dopo le numerose pubblicazioni ed interviste concesse all''ex magistrato sul Financial Times e non solo, il partito di Di Pietro ha assunto sempre più peso a livello internazionale tant'è che il partito è cresciuto tantissimo nelle ultime elezioni amministrative, portandosi ad un livello simile a quello della Lega.





Quanto scritto sopra, lo riassume il Financial Times in due righe:

"Non esiste alternativa - Berlusconi comanda perché non esiste un’alternativa forte, sentenzia Andrews. Al punto che riscuotono successi personaggi come Antonio Di Pietro, “che recentemente ha fatto pubblicare sulla stampa estera un avviso per chiedere agli stranieri che la democrazia italiana venga salvata"(5).

Fa eco Di Pietro:

''Ci voleva l'informazione straniera per aprire gli occhi a quella italiana rispetto ad un problema grave come quello della compatibilita' politica e morale del presidente del Consiglio a governare questo Paese''. Il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro torna ad attaccare il capo del Governo, che definisce ''novello Nerone nostrano'' e a chiedere alle altre forze dell'opposizione di firmare la mozione di sfiducia proposta dall'Idv (Agenzia Iris, 27 maggio 2009)

L'appoggio internazionale che poco a poco viene a mancare al PD inizia a dare i primi effetti: il primo ad abbandonare il partito dei Democratici è stato Rutelli (un politico che ha parecchio seguito all'interno del movimento) per passare con Casini.
Dall'altro lato, sembrano esserci diversi membri del PD, che spingono verso l'IDV, appoggiandone la politica: un occasione per dividere "maschi" e "femmine"è stata la "Manifestazione Viola" organizzata dai dipietrini e che ha visto una partecipazione numerosissima di pubblico.



In quell'occasione il PD si spaccò in due pezzi, vi fù chi partecipò alla manifestazione come la Rosi Bindi e Franceschini, chi invece si rifiutò come l'attuale leader del PD, Bersani.

Questa scelta potrebbe significare che l'attuale segretario del PD, si è messo in testa di traghettare la parte più consistente del capitale politico del Partito Democratico, ormai in rotta, verso un'area centrista e dunque verso l'UDC, evitando quindi che Di Pietro si rafforzi ancora di più?
La gelosia nei confronti di Di Pietro, la rabbia per aver perso l'appoggio internazionale con il quale i politici del PD si erano fin troppo coccolati, avrebbero convinto Bersani a mettere il partito nelle mani di Casini piuttosto che cederlo al segretario dell'IDV.

Potrebbe esservi dunque un collegamento al tentativo di Beppe Grillo, noto per essere vicino all'Italia dei Valori, di candidarsi alla guida del Partito Democratico...
Se tutto ciò dovesse davvero accadere, Casini aumenterebbe parecchio il proprio peso politico, soprattutto agli occhi di Berlusconi ben contento di vedere la strada sbarrata al "nemico numero uno" Antonio Di Pietro, ma soprattutto verso chi lo appoggia.

(Saranno curiosi i risvolti che, con una situazione del genere, potrebbero esserci in Sicilia: li accenneremo nel prossimo editoriale)

A Londra hanno scelto il colore della prossima rivoluzione colorata: il viola

La rivoluzione viola, ufficialmente lanciata in Italia con la manifestazione organizzata dall'IDV, ha delle strane analogie con degli eventi organizzati in altri parti d'Europa e non solo:
Si veda la "rivoluzione arancione" messa in atto in Ucraina(2004), la "rivoluzione delle rose" in Georgia(2003), la "rivoluzione dei tulipani" in Kirghizistan(2005) , la recente "rivoluzione verde" in Iran senza contare quelle fallite in Mongolia, Bielorussia ecc.ecc. in cui vennero utilizzate tutte le colorazioni passando dal giallo al verde e così via.In Iraq ad esempio, come in Italia, fu utilizzato il viola.

Tutti i governi nati da tali "rivoluzioni" hanno "aperto" verso occidente e privatizzato le proprie risorse pubbliche, inoltre hanno ricevuto parecchi prestiti dal Fondo Monetario Internazionale, segno questo che dietro le proteste di massa possa esserci la solita lobby politico-bancaria anglo-americana. Alcune fonti indicano nel banchiere George Soros, il principale autore delle rivolte(6).

Ma c'è davvero George Soros dietro "la rivoluzione viola" in Italia?Non ci credevamo fino a quando ci siamo ricordati che uno dei due principali finanziatori del Council of Foreign Relations(di cui, lo diciamo ancora, fanno parte l'IDV e Fini) è proprio il magnate bancario americano:

"ECFR is backed by the Soros Foundations Network"(7).



(Nel prossimo post: Un analisi sulla situazione siciliana e "strane alleanze" ma non troppo)


(1) http://www.diariodelweb.it/Articolo/Italia/?d=20091030&id=110778
(2)
http://www.ilgiornale.it/interni/perche_comunista__non_puo_far_paura_alleuropa/17-11-2009/articolo-id=399594-page=0-comments=1
(3)
http://www.corriere.it/politica/09_novembre_05/polonia-no-dalema_e24298fa-ca06-11de-9720-00144f02aabc.shtml
(4)
http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=998381
(5)
http://www.libero-news.it/pills/view/17327
(6)
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6556
(7)
http://ecfr.eu/content/about/

[Leggi tutto...]

mercoledì 9 dicembre 2009

Sfilata del reggimento Real Marina a Porto Empedocle



In occasione della cerimonia di elevazione a "Città" del comune di Porto Empedocle, si svolgerà una sfilata del Reggimento della Real Marina borbonica di Caltanissetta.

Sabato 12 dicembre la Città di Porto Empedocle festeggia l’ufficializzazione del Decreto del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che le conferisce il titolo di Città. Per festeggiare l’evento è stata organizzata una parata storica con partenza alle ore 10 da piazza Cappadona.

Il corteo, che sarà aperto dal Reggimento della Real Marina Borbonica con tanto di armi d’epoca per ricordare i legami storici che legavano la “marina” con i Borboni, (furono infatti Carlo di Borbone, a trasformare per primo il Caricatore in un moderno porto commerciale e Ferdinando II di Borbone a decretare l’autonomia amministrativa) gli sbandieratori, la Banda Musicale “Bellini Riguccio” e delegazioni di scuole, cittadini e varie associazioni.

Il corteo percorrerà via Roma, addobbata con le coccarde tricolori, per giungere in piazza Kennedy dove intorno alle ore 11.00 si terrà la breve cerimonia di consegna del Decreto, da parte del Prefetto di Agrigento, Umberto Postiglione, al sindaco della città, Calogero Firetto.

L’evento verrà salutato da alcune salve di cannone a cura dell’Associazione Siciliana Tiro ad avancarica.

A seguire, sempre in piazza kennedy concerto della banda musicale ed esibizioni storiche e artistiche.
Per l’occasione il periodico d’informazione del Comune, “l’Empedoclino”, uscirà in edizione speciale sull’evento con commenti e testimonianze di vari personaggi empedoclini e non, a cominciare dallo scrittore empedoclino, Andrea Camilleri.


FONTE: http://www.agrigentoweb.it/porto-empedocle-diventa-citta_31981/

[Leggi tutto...]