sabato 14 marzo 2015

Si dice 'arancino' o 'arancina'? Un dizionario di epoca borbonica risolve la vecchia diatriba tra catanesi e palermitani

CATANIA - Si dice ARANCINO O ARANCINA? Da almeno un secolo ormai questa diatriba affligge gli abitanti della costa est ed ovest della Sicilia.
A Palermo sembrano non avere dubbi, si dice "Arancina". No si dice "Arancino" ribattono i catanesi. Dopo tanti anni di lotte a colpi di etimologia, la storia sembra dare ragione ai catanesi: anche a Palermo infatti, durante il Regno delle Due Sicilie, si diceva "arancino".
E' probabile che nella Sicilia occidentale il termine si stato storpiato nel corso degli anni, cosa che non sarebbe avvenuta nel catanese.
Così risulta infatti dal rinvenimento di un dizionario siciliano del 1857 stampato a Palermo:
Davide Cristaldi

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mercoledì 11 marzo 2015

154° ANNIVERSARIO DELL'EROICA DIFESA DELLA REAL CITTADELLA DI MESSINA

MESSINA - Dai Borbone ai barboni, dall’Ordine al caos, dall’Architettura alla spazzatura, questi alcuni dei titoli che potrebbero raccontare la situazione di degrado del sito urbano divenuto simbolo del declino di una città, di una regione, di una nazione. Da oltre 150 anni si perpetua il crimine contro la bellezza dei luoghi, contro un monumento insigne (vincolato per legge!), contro la serenità con cui un popolo deve guardare alla storia, al proprio passato.
Dal secondo dopoguerra la Zona Falcata, ed in particolare il perimetro della Real Cittadella è divenuto il ricettacolo di ogni possibile vergogna, trasformato dal Comune di Messina, prima in deposito dei rifiuti solidi urbani e quindi, negli anni settanta, in sede dell’inceneritore, la cui carcassa rimane ancora oggi incombente, a ricordo dell’insipienza amministrativa della nostra classe dirigente.
Falsando spudoratamente la storia, si continua a mantenere nel più squallido ed evidente degrado un monumento ed un luogo emblematico di eterni valori quali Onestà, Dignità, Fedeltà e Onore, valori che per secoli hanno vivificato la Cultura Occidentale.
Malgrado il lungo assedio, noi continuiamo a resistere e come ogni anno portiamo fiori ed alloro in quella che è un’immane pattumiera nel cuore della città, certi di trasformare un giorno queste imponenti mura in un monumento alla Bellezza e non al degrado, alla Cultura e non alla barbarie, così come seppero fare i valorosi soldati duosiciliani a Gaeta, a Messina e a Civitella del Tronto nel 1861.

Ritorna anche quest'anno lo storico appuntamento con l'importante fortezza messinese.

Il programma prevede:
Sabato 14 Marzo
- Ore 11.30 Visita al modellino della Real Cittadella presso l’Istituto “Verona - Trento” (Via U. Bassi, 73).
- Ore 17.00 Omaggio floreale alla statua di Ferdinando II di Borbone, capolavoro di Pietro Tenerani.
- Ore 17.30 Visita alla Chiesa Gerosolimitana di San Giovanni di Malta, già Cappella Palatina della Real Casa Borbone (Via San Giovanni di Malta, 2), a seguire interventi programmati.

Domenica 15 Marzo

- Ore 10.00 S. Messa in suffragio dei caduti presso la Chiesa di San Giuseppe al Palazzo (Via C. Battisti, 109).
- Ore 11.30 Commemorazione e deposizione corone, Bastione S. Stefano della Real Cittadella.
Per chi volesse prenotare la cena del sabato ed il pranzo di domenica o per eventuali altre informazioni ci può contattare allo 3404630651.

Marco Grassi

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