lunedì 31 dicembre 2007
Da una nostra lettera pubblicata da Maurizio Blondet su Effedieffe.
In risposta all'ottimo articolo del'ex giornalista di Avvenire, "NordItalia ridicolo e disperato" abbiamo inviato una lettera che ci è stata pubblicata il 23/12/2007 13:30
(non è la prima volta che Blondet ci pubblica)
Apprezziamo molto il Direttore Blondet, il quale pur se a volte si è lasciato andare in critiche eccessive nei confronti del Sud(dovute più che altro ad una scarsa conoscenza delle nostre contrade) è diventato molto popolare grazie alle sue intuizioni di carattere politico ed economico ispirate al tradizionalismo cattolico, che proprio per questo motivo mettono d'accordo tutti.
Ciò conferma quanto noi diciamo da sempre, ovvero gli uomini devono unirsi nel cattolicesimo mettendo in secondo piano le ideologie e la politica che provocano sempre contrasti e litigi anche se all'interno della stessa corrente di pensiero.
Ecco quindi l'unico modo che hanno gli ex popoli delle Due Sicilie per diventare compatti e vincenti ed essere in grado di affrontare le sfide politiche ed economiche del futuro.
"Gentile Direttore,
sapevo che l'aria buona delle campagne viterbesi le avrebbe fatto vedere con un'occhio diverso la città di Milano.Oggi lo stato si comporta con i cittadini come (e da come anche lei nota, probabilmente peggio) la mafia nei confronti dei cittadini meridionali.Non crede che questo problema sia sempre dovuto alla secolarizzazione della società?Io penso che mettere lo Stato in primo piano rispetto a Dio è altresì dannoso per gli uomini.Probabilmente l'origine di questa "malattia" deve essere nel pensiero giacobino il quale fece molto più presa al Nord Italia che al Sud, dove fu anzi apertamente combattutto come avvenne durante la Repubblica Napoletana(vedi Armata della Santa Fede del Cardinale Ruffo) ed il brigantaggio del periodo post-unitario.Ecco un estratto del testo del giuramento[1] dei briganti al capo-colonna, rinvenuto nel corpo esanime di Carmine Crocco: "Promettiamo e giuriamo di sempre difendere con l'effusione di sangue Iddio, il sommo pontefice Pio IX, Francesco II, re del regno delle Due Sicilie, ed il comandante della nostra colonna degnamente affidatagli...".Ed ancora: "Il presenta atto di giuramento si è da noi stabilito volontariamente a conoscenza dell'intiera nostra colonna tutta e per non vedersi più abbattuta la nostra santa Chiesa cattolica romana, e della difesa del sommo pontefice, e del legittimo nostro re. 20 agosto 1862".Da queste frasi si nota subito che persino i famosi briganti, che erano i partigiani delle Due Sicilie, mettevano in primo piano la Chiesa rispetto alla monarchia e quindi allo stato.D'altronde il motto del Regno delle Due Sicilie era proprio "Dio, Patria e Re".Lo stato italiano nato nel 1861 è figlio del pensiero giacobino perchè la scusa dell'eccessivo potere temporale della Chiesa era solo il pretesto per far si, in realtà, che lo Stato si sostituisse alla Chiesa.Una subdola dimostrazione ce l'abbiamo quando Vittorio Emanuele sposta la sua residenza a Roma occupando il Quirinale(oggi vi abita il presidente della Repubblica...) che invece era da secoli la residenza dei Papi(tra tutti bei palazzi che ha Roma proprio li dovevano trasferirsi?).Urge creare una nuova armata della Santa Fede, con la forza della Croce e con la semplicità delle vecchiette che recitano il Rosario."
[1]Il giuramento completo è scaricabile qui.
E possibile saperne di più scaricando qui il libro "Il Brigantaggio nelle provincie napoletane - Relazione dei deputati Massari e Castagnola - colla legge sul brigantaggio - Milano, Fratelli Ferrario - 1863"
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