domenica 15 febbraio 2009

L'Italia nell'era post-ideologica


Se il '900 è stato il secolo delle grandi ideologie, il nuovo millennio ne ha inaspettatamente decretato la fine.
Il comunismo, il capitalismo, pur riuscendo a manovrare le masse, rimasero limitati in zone d'influenza abbastanza riconoscibili.Con la rottura degli equilibri geo-politici, iniziata con il crollo dell'Unione sovietica, un unico, monotematico pensiero ha avuto la pretesa di dettare le regole a tutto il globo.Il risultato è stato il capitalcomunismo cinese (ovvero i comunisti che giocano a fare gli americani) e la globalizzazione selvaggia che per qualche anno è riuscita ad ingannare i consumatori occidentali convincendoli che possono permettersi di tutto, in comode rate mensili.
Con il nuovo assetto politico mondiale, la terra sembra essere tornata piatta, come ai tempi in cui si credeva che ai suoi confini del Mondo, si trovassero degli abissi interminabili, come una cortina di ferro che scende lungo i meridiani passando per i poli, inglobando ed omologando paesi, etnie e popoli.L'Italia non è sfuggita a tutto questo, anche nel bel paese le ideologie si avviano al tramonto, perfino i più irriducibili rinnegano le proprie origini ed idee politiche: destra e sinistra sono ormai un flebile ricorso, sostituite dal PDL e dal PD, due grosse entità politiche dai confini inesistenti, ma anche due partiti speculari, perchè sembrano ognuno la brutta copia dell'altro.
La standardizzazione forzata e l'omologazione inconsapevole ci porteranno indietro nel tempo e ben venga se questo significa salvarci da una gravissima crisi economica e sociale le cui avvisaglie non sono certo mancate negli ultimi mesi.Torneremo ai tempi in cui per controllare una nazione bisognava controllarne il territorio(oggi invece per controllare una nazione si preferisce controllare gli abitanti).Sarà questo dunque il vero motivo per cui nell'ipertecnologico 2009,sorgono come i funghi movimenti politici territoriali in tutta Europa, sarà per questo che in Italia ci sono tanti partiti autonomisti quanti erano gli stati italiani prima dell'Unità?
Se dal lato politico, assistiamo ad una riscoperta del Territorio, dal lato economico avviene di meglio - acquista a KM 0 - è il messaggio che appare sempre più spesso tra i siti ambientalisti, mentre in Brianza e nell'altopiano ragusano decine di distributori di latte crudo, vendono il proprio prodotto con lo slogan "dal produttore al consumatore".Persino la coldiretti ha deciso di dare un vero e proprio taglio alla filiera, piazzando sulle bancarelle i prodotti freschi di campo.
Ci aspetta un futuro che ha il sapore del passato.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Intanto sul quotidiano "La Sicilia" di oggi leggo in prima pagina, che i cinesi si appresterebbero a realizzare in Sicilia (orientale) una mega "nodo" aereo-navale. Non so più che pensare.

Comitato Storico Siciliano ha detto...

Ciao Peppinappa, se ci fai caso ogni tanto tirano fuori questa storia del mega hub aeroportuale ad Enna, qualche tempo fa sarebbe stato opportuno, chissà però se con la grave recessione in corso conviene ancora costruirlo.

Il solo SP&MIB in nemmeno due anni ha perso oltre il 50% del proprio valore e non sembra esserci fine alla sua discesa, mentre le industrie di tutto il mondo annunciano migliaia di esuberi.

Ma c'è una cosa che mi da parecchia soddisfazione: i cinesi puntano sulla Sicilia e non su Malpensa o Roma. Ciò ci rende giustizia e conferma quel che è sempre stato, strategicamente è sempre stato il Sud il vero snodo della penisola italiana e non solo...

Spero di capirne di più alle prossime notizie, tu invece che ne pensi di questa costruzione mega galattica in provincia di Enna?(mi pare che è Centuripe, il luogo designato)

saluti
CDS