mercoledì 4 febbraio 2009

C’ERA UNA VOLTA IL SUD EST



Al teatro Vittorio Emanuele di Noto, domenica 25 gennaio 2009, per l’anniversario del riconoscimento Unesco agli otto comuni del Val di Noto, si è svolto il convegno “C’era una volta il Sud Est” promosso nell’ambito del Festival del Paesaggio.

L’inserimento delle città del Val di Noto fra i beni tutelati dall’Unesco ha fatto nascere "Il Festival del Paesaggio" che pone al centro della sperimentazione culturale la ri-scoperta del Paesaggio come segno d’Identità di un territorio.

Il paesaggio è il perno della storia e dello sviluppo di un determinato territorio: non è solo luogo geografico ma energia, economia, architettura, immagine dell’uomo che vive in un ben individuato paese. In definitiva il Paesaggio è Heritage, questa è la consapevolezza che si deve diffondere.
L’evento è stato occasione per un dibattito con i protagonisti del riconoscimento Unesco 2003 sul programma di rinascita del Sud Est siciliano a 5 anni di distanza. La creazione del distretto del sud est ha avuto il merito di “sprovincializzare” il nostro territorio, non sono mancate delle battute di arresto ma occorre insistere in questa opera.
Pretesto per una riflessione sui punti di forza e di debolezza del progetto di rinascita del territorio del Val di Noto, nel convegno sono stati affrontati temi di politica, territorio, innovazione, eccellenza, talento, classe dirigente, salvaguardia, valorizzazione, sovranità territoriale, sviluppo sostenibile. Si è messo in luce che le alternanze politiche non devono compromettere la continuità dei progetti territoriali, ma occorre soprattutto confrontarsi, incontrasi per parlare, per progettare insieme il futuro.

Il riconoscimento Unesco non è un traguardo, ma è un punto di partenza di un percorso di collaborazione fra i comuni del Val di Noto che devono essere messi in rete, un cammino che deve favorire l’integrazione fra il mondo pubblico e il mondo privato. Fare il punto della situazione è stato un elemento fondamentale alla luce dei nuovi bandi europei che rappresentano per il nostro territorio l’ultima occasione per sfruttare risorse comunitarie.

Dal convegno si è alzata, anche, la voce che sui temi di energia e ambiente occorrono idee chiare. E’ necessario approvare piani di tutela del paesaggio. Questo non significa schierarsi contro mezzi di produzione di energia alternativa, ma questi mezzi devono rispettare le peculiarità del territorio. Serve una regolamentazione per eliminare i condizionamenti del potere economico. Per esempio è emerso che molti impianti eolici, già realizzati, non sono messi in rete, per cui non sono vere iniziative per produrre energia, ma solo una scusa per utilizzare fondi europei e quindi utili a favorire determinati gruppi di potere.

Corrado Arato
Comitato Storico Siciliano

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