giovedì 14 maggio 2009

La fabbrica di Termini Imerese al centro della geopolitica internazionale?


Dopo l'annuncio di Fiat di voler acquisire il controllo di OPEL, operazione seguita dalla chiusura dell'accordo con General Motors negli States, si è materializzato lo spettro dei lucchetti allo stabilimento automobilistico di Termini Imerese in Sicilia.

Tuttavia la casa automobilistica torinese, è talmente indebitata che se è riuscita ad ingannare i politici europei e americani(più o meno consapevoli) nulla può fare contro le banche creditrici, per cui la prospettiva di chiudere due stabilimenti in Italia, uno al nord ed uno al Sud. Ma è solo del Sud che oggi si parla sui giornali e ciò desta parecchia preoccupazione.

Il governatore siciliano Lombardo è ormai avversato da tutti in Regione, odiato dal PDL isolano, attaccato duramente da Cuffaro che ha acquisito inspiegabilmente grosse linee di credito presso quella stampa italiana che solo fino a qualche mese fa lo additava come "mafioso", infatti le sue recenti dichiarazioni poco corrette e provocatorie nei confronti del presidente della regione siciliana, sono andate sulle prime pagine di tutti i giornali.
Saranno questi i motivi per cui la Fiat ha deciso di chiudere Termini Imerese e non Pomigliano D'arco, e che i suggeritori stiano tra le fila di quelli che non vogliono più Lombardo tra i piedi?
In effetti la chiusura della SicilFiat, sarebbe una botta notevole in campagna elettorale, i malumori sarebbero intercettati e rigettati facilmente dai media verso il partito della presidenza, in corsa elettorale per il raggiungimento del fatidico 4% alle europee.

Ma ecco che un evento inaspettato scompiglia tutte le carte in tavola, dalla Russia il primo ministro Putin fa sapere che anche loro sono in gara per l'acquisto di Opel.(1)


"La compagnia austro-canadese Magna ha chiesto alle istituzioni finanziarie russe e a Gaz di fare una proposta per Opel, ha detto Putin, secondo la trascrizione dell'intervista con un giornale giapponese fornita dal governo russo.Fanno eco dei media tedeschi secondo i quali Magna acquisterebbe Opel insieme a Gaz e alla banca statale russa Sberbank"

Appena appresa la notizia, Berlusconi sicuramente preoccupato di non poter godere del successo di un accordo tra FIAT ed OPEL, fa sapere che sarebbe andato in Russia ad incontrare prima Putin e poi Medved(2).


"Il governo russo rende noto che l'incontro avverrà il 15 maggio nella località turistica sul Mar Nero dove l'ex leader del Cremlino ha una dacha. Il giorno successivo - secondo quanto reso noto in precedenza dal Cremlino - il 16 maggio il presidente della Federazione Russa Dmitri Medvedev riceverà il presidente del Consiglio fuori Mosca per una visita di lavoro."

Putin cederà sicuramente alle richiesta di Berlusconi di desistere all'acquisto di Opel. Sul piatto della bilancia c'è l'hub energetico del Sud Italia, sul quale la Russia sta puntando tutto e nel quale sarà convogliato tutto il gas che proviene da Russia-Asia e dall'Africa per il rifornimento della UE.
Ma i russi saranno disposti a subire il "ricatto" berlusconiano senza chiedere un'adeguata controparte?
La chiusura della fabbrica siciliana di Termini Imerse porterebbe un sicuro scompiglio nella politica siciliana e potrebbero avvantaggiarsene delle parti politiche poco consone al piano russo degli approviggionamenti energetici.
Non dimentichiamo che i russi sono fortemente ostili alla costruzione del rigassificatore di Priolo (di proprietà anglo-olandese) mentre sponsorizzano il rigassificatore di Porto Empedocle, perchè dovrà accogliere il gas estratto dai giacimenti di proprietà russa in Nigeria(3).
L'attuale governo di maggioranza in Sicilia, grazie ai provvedimenti legislativi ha finora dimostrato di appoggiare gli interessi russi.

Per questa ragione a Mosca, Putin potrebbe fare a Berlusconi una clamorosa proposta:
Nel caso in cui Fiat, a seguito della decisione di acquistare l'Opel dovesse chiuedere la fabbrica palermitana della FIAT, il colosso russo MAGNA-GAZ si impegnerebbe ad acquisire lo stabilimento SicilFIAT di Termini.
Ragionandoci bene, questa operazione oltre ad evitare scossoni all'equilibrio politico fin qui mantenuto che gioca a favore della federazione russa, comporterebbe il posizionamento strategico di un'altra importante industria russa nelle Due Sicilie, come è gia avvenuto in altri settori(4).

Sapremo tutto prima della scadenza elettorale di giugno.


(1) Borsa Italiana, 10 maggio 2009

(2)
Virgilio Notizie, 13 maggio

(3)
"Si farà il rigassificatore di Agrigento, col gas nigeriano", gennario 2009

(4)
"L'accordo con la Russia da i primi frutti: benzina scontata in Sicilia", luglio 2008

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