Il pessimo stato in cui versava l'edificio borbonico.
Dopo la ristrutturazione del Quartier Militare Borbonico di Catania che abbiamo annunciamo in un nostro editoriale, adesso tocca alla Real Cantina l'onore di essere restituita ai siciliani.
Apprendiamo con soddisfazione questa lieta notizia, segno che è in corso un vero e proprio recupero della nostra identità ed una rivalutazione culturale dell'epoca borbonica in Sicilia a dispetto dei falsi miti risorgimentali che vogliono il Regno delle Due Sicilie arretrato e povero.Ma i fatti e la presenza di migliaia e migliaia di manufatti borbonici in Sicilia sta facendo crollare, carta dopo carta, questo castello di menzogne che dal 1861 continuano a propinarci.
La Cantina Borbonica, Prima Cantina Sociale al Mondo (che segue i passi dell'esperimento sociale della seteria di San Leucio, nei pressi di Caserta) è stata costruita per merito di Ferdinando I Re delle Due Sicilie nel 1800 e ultimata nel 1802 dall'architetto regio Carlo Chenché, affiancato dall'architetto partinicese Giuseppe Patti. L'ingresso principale si affaccia sulla strada provinciale per San Cipirello e attraverso un cancello si entra in una vasta piazza che si divide in tre sezioni di complessivi 1350 metri quadrati.
Al centro dell'atrio troviamo una palazzina che in effetti è una torre di età federiciana (XIV sec.). Accanto alla palazzina c'è' la vera e propria Cantina la cui superficie è di 988 metri quadrati e l'intero corpo è diviso in tre navate sorrette da pilastri e archi che si collegano tra loro a crociera.
In occasione dell'inaugurazione è stato lanciato un concorso per la "progettazione grafica del marchio e del logotipo del Museo delle tradizioni storiche, culturali ed agricole presso la “Real Cantina Borbonica”, per chi volesse partecipare c'è il bando sul sito dell'AIAP.(Sono ammesse esclusivamente le società che operano nel settore)
Abbiamo deciso di dare anche noi un contributo:La nostra Associazione Culturale, forte di studi storici pluriennali sulla storia borbonica siciliana, pur non avendo i requisiti per partecipare direttamente al concorso, è però disponibile a fornire un’accurata consulenza storica alle società che avessero intenzione di concorrere.Per informazioni contattare il: 340-7640740
GUARDA TUTTE LE FOTO DELLA REAL CANTINA RISTRUTTURATA (ringraziamo Toti Clemente da Palermo per avercele gentilmente messe a disposizione)
La produzione vitivinicola ebbe un grande sviluppo durante il Regno delle Due Sicilie e la Cantina Borbonica ne è un riconoscimento.In Sicilia abbiamo dei territori a vocazione vitivinicola tra i più importanti del mondo come la Valle del Belice e l'Etna dove si produce l'ononimo rosso.
Proprio il territorio etneo fece la fortuna commerciale del comune di Riposto(CT) una volta attaccato a Giarre e che divenne autonomo con un editto di Ferdinando II di Borbone, il 27 aprile1841, mentre il 12 febbraio 1820, con un apposito editto, Ferdinando I aprì la seconda scuola nautica, dopo quella di Palermo, dedicata al famoso navigatore siciliano Luigi Rizzo.L'Istituto Nautico è tutt'oggi funzionante.
Apprendiamo con soddisfazione questa lieta notizia, segno che è in corso un vero e proprio recupero della nostra identità ed una rivalutazione culturale dell'epoca borbonica in Sicilia a dispetto dei falsi miti risorgimentali che vogliono il Regno delle Due Sicilie arretrato e povero.Ma i fatti e la presenza di migliaia e migliaia di manufatti borbonici in Sicilia sta facendo crollare, carta dopo carta, questo castello di menzogne che dal 1861 continuano a propinarci.
La Cantina Borbonica, Prima Cantina Sociale al Mondo (che segue i passi dell'esperimento sociale della seteria di San Leucio, nei pressi di Caserta) è stata costruita per merito di Ferdinando I Re delle Due Sicilie nel 1800 e ultimata nel 1802 dall'architetto regio Carlo Chenché, affiancato dall'architetto partinicese Giuseppe Patti. L'ingresso principale si affaccia sulla strada provinciale per San Cipirello e attraverso un cancello si entra in una vasta piazza che si divide in tre sezioni di complessivi 1350 metri quadrati.
Al centro dell'atrio troviamo una palazzina che in effetti è una torre di età federiciana (XIV sec.). Accanto alla palazzina c'è' la vera e propria Cantina la cui superficie è di 988 metri quadrati e l'intero corpo è diviso in tre navate sorrette da pilastri e archi che si collegano tra loro a crociera.
In occasione dell'inaugurazione è stato lanciato un concorso per la "progettazione grafica del marchio e del logotipo del Museo delle tradizioni storiche, culturali ed agricole presso la “Real Cantina Borbonica”, per chi volesse partecipare c'è il bando sul sito dell'AIAP.(Sono ammesse esclusivamente le società che operano nel settore)
Abbiamo deciso di dare anche noi un contributo:La nostra Associazione Culturale, forte di studi storici pluriennali sulla storia borbonica siciliana, pur non avendo i requisiti per partecipare direttamente al concorso, è però disponibile a fornire un’accurata consulenza storica alle società che avessero intenzione di concorrere.Per informazioni contattare il: 340-7640740
GUARDA TUTTE LE FOTO DELLA REAL CANTINA RISTRUTTURATA (ringraziamo Toti Clemente da Palermo per avercele gentilmente messe a disposizione)
La produzione vitivinicola ebbe un grande sviluppo durante il Regno delle Due Sicilie e la Cantina Borbonica ne è un riconoscimento.In Sicilia abbiamo dei territori a vocazione vitivinicola tra i più importanti del mondo come la Valle del Belice e l'Etna dove si produce l'ononimo rosso.
Proprio il territorio etneo fece la fortuna commerciale del comune di Riposto(CT) una volta attaccato a Giarre e che divenne autonomo con un editto di Ferdinando II di Borbone, il 27 aprile1841, mentre il 12 febbraio 1820, con un apposito editto, Ferdinando I aprì la seconda scuola nautica, dopo quella di Palermo, dedicata al famoso navigatore siciliano Luigi Rizzo.L'Istituto Nautico è tutt'oggi funzionante.
La chiesa borbonica di Riposto: i lavori iniziarono nel 1808
Grazie alla marineria di Riposto la città si sviluppa rapidamente, ma soprattutto diventa un vero e proprio "emporio del vino" (il nome Riposto deriva da "ripostiglio" delle botti)Durante il Regno delle Due Sicilie, la cittadina jonica fu sede dei consolati di Svezia, Romania, Norvegia, Uruguay, Francia, Brasile, Grecia, Gran Bretagna.Riposto arrivò ad esportare oltre 1/6 del vino prodotto nel Regno delle Due Sicilie.
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