martedì 15 marzo 2011

Raffaele Lombardo alla Real cittadella di Messina



Scoperta ieri la targa in onore dei soldati borbonici che difesero la Real Cittadella.

La bandiera della Real Cittadella sventola alla Real Cittadella ed il sopralluogo del Governatore nelle aree della Marina Militare.

Consegnata al Presidente della Regione, la medaglia commemorativa della resistenza borbonica alla Real Cittadella

Da una giornata orrenda può nascere una bella stagione?Lo scopriremo nei prossimi mesi. Soltanto fra qualche tempo, infatti, potremo sapere se la mattinata messinese di Raffaele lombardo nella Zona Falcata è servita a qualcosa o se gli impegni assunti ieri, durante il "tour" tra la Real Cittadella e il Forte San Salvatore, sono destinati a essere parole trascinate via dallo scirocco.

E' stato proprio il vento il dominatore della giornata.Ci voleva davvero un bel coraggio per addentrarsi, alle 9 di domenica, in quella landa desolata che oggi purtroppo, è la falce di Messina.
Il mare impetuoso a lambire i resti della fortezza secentesca (nel giorno del 150° anniversario della resa dei soldati borbonici, che resistettero per nove mesi all'assedio e capitolarono solo il 13 marzo 1861), le folate di vento a scompigliare i capelli e le pettinature e a far volare i capelli del "codazzo" di politici, amministratori, consiglieri e "amici dell'Autonomia" convenuti a seguito del governatore siciliano.

Un vento sempre più fastidioso, che ha scoraggiato Lombardo dall'ampliare il raggio della sua visita, che avrebbe dovuto toccare, oltre alla Real Cittadella, anche l'inceneritore di San Raineri e il litorale di Maregrosso.
Ma il presidente della Regione, alla fine, ha ritenuto più ragionevole fermarsi all'interno del Forte San Salvatore, dialogando con il Sindaco Buzzanca, con il soprintendende ai Beni culturali Salvatore Scuto, con il commissario dell'Ente Porto Rosario Madaudo e il commissario dell'Ente Fiera Fabio D'Amore, con il presidente del consiglio comunale Pippo Previti, con i deputati presenti (la sua "guardia del corpo" Peppe Picciolo, Filippo Panarello, l'ex parlamentare dell'Ars Fortunato Romano), con l'assessore regionale, il messinese Mario Centorrino.

Poi, un caffè all'Ammiragliato, nella sede della Marina Militare, e di corsa verso gli altri appuntamenti della giornata, a Rodi Milici e Spadafora.
Ma proprio per evitare che quella di ieri sia stata solo una "sciroccata", Lombardo ha inteso dare subito un taglio operativo:
"Oggi ho potuto toccare con mano l'importanza di quest'area, che ha una storia gloriosa che deve essere valorizzata e che può rappresentare un volano di sviluppo per l'intera città. E' per questo che bisogna sedersi tutti attorno a un tavolo e lo faremo prestissimo, non fra un mese o un anno".
Il tempo di consultare l'agenda, poi l'annuncio: "Venerdì prossimo alle 1 ci vedremo a Palermo", un invito rivolto ovviamente al Comune e alla Provincia, ma anche all'Autorità Portuale, all'Ente porto, alla Soprintendenza, alle FS e alla stessa Marina Militare.

L'obiettivo di Lombardo è creare subito la famosa "cabina di regia" che era alla base di quell'accordo quadro di programma sulla Zona Falcata approvato nel 2007 e rimasto nei cassetti. "Agiremo in unità d'intenti, supereremo i conflitti di competenze, troveremo soluzioni che tengano conto dell'interesse dei messinesi e dei siciliani, cercheremo di coinvolgere il governo nazionale ma in ogni caso faremo tutto ciò che è nei nostri poteri, perchè non vogliamo più che il palleggio delle responsabilità diventi un alibi per lasciare le cose come stanno, mantenendo questa porzione di territorio nell'abbandono e nel degrado".

Parole di buon senso a cui seguono quelle del sindaco Buzzanca:"non ho mai anteposto i fatti politici a quelli istituzionali.
Le divergenze di vedute con Lombardo non significano che io e lui siamo in guerra permanente e che alla fine debba rimetterci la nostra città.
Mi fa piacere che il presidente della Regione abbia compreso l'importanza che la Zona Falcata assume per i progetti di rilancio di Messina e sono stato io a chiedergli di attivare un tavolo per sciogliere una volta per tutte i nodi che rimangono irrisolti, primo fra tutti quello della presenza dell'Ente Porto e della "schizofrenia" che sembra esserci tra i vari Dipartimenti della Regione che, da un lato, vincola per fini culturali le aree della Real Cittadella e, dall'altro, prevede insediamenti industriali nell'ambito del Punto Franco".

Non sarà mai l'armonia ritrovata( che, in fondo, tra i due non c'è mai stata), ma Lombardo e Buzzancam quanto meno, hanno riaperto le porte al dialogo.
In realtà, c'è chi resta alquanto scettico sulle reali possibilità che le dichiarazioni d'intenti si trasformino in atti concreti: "Li aspettiamo - commenta il segretario generale della Cisl Tonino Genovese - e apprezziamo la visita di Lombardo.

Non mi semvra di aaver percepito negli occhi degli attori presenti la volontà d'invertire la rotta.Speriamo di sbagliarci.E' bene che ognuno faccia la sua parte e che nessuno si lamenti più del buio, ma accenda la candela che ci guidi verso un futuro migliore.
Ma a quanto pare - aggiunge - neanche il vento riesce a spazzare via un Ente Porto inutile e dannoso.Ci portano via tutto in questa città ma ci lasciano proprio l'Ente Porto, paradossi di una politica arrogante"
La posta in palio riguarda non solo la Zona falcata.In ballo c'è anche il futuro della Fiera e ieri il sindaco e il commissario Fabio d'Amore hanno convenuto sulla necessità di fissare un incontro in settimana per discutere delle sorti della Campionaria e del quartiere fieristico.

Lucio d'Amico
Gazzetta del Sud

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