martedì 23 giugno 2009

Sta per nascere il Partito del Sud, tra trappole ed insidie










Da sinistra Raffaele Lombardo(Movimento per l'autonomia/MPA), Gianfranco Fini(PDL),
Massimo D'Alema(PD)

Se tutto va bene, il 2009 sarà ricordato come l'anno in cui un partito nato al Sud, si dichiarerà "meridionalista" e inizierà ad interessarsi seriamente del Mezzogiorno d'Italia. L'estremo baluardo difensivo per tentare l'ultima resistenza contro una crisi economica e politica che sta per abbattersi sulle Due Sicilie.

Ma anche questa volta non mancheranno trappole ed insidie, e tentativi di confondere le carte. Ecco quello che sta succedendo dietro le quinte.

Sembra che il Sud sia diventato di colpo importantissimo, ultimamente assistiamo increduli e basiti alle poco credibili promesse di martirio in nome del Sud da parte di uomini politici che fino all'altro giorno si dichiaravano strenui difensori dell'Unità del Paese, senza se e senza ma. Personaggi talmente radicati sul territorio che per essere eletti dovevano presentarsi come capo-lista in altre regioni.Oggi questi stessi signori, fulminati sulla Via di Damasco, lamentano uno scarso interesse della politica del Mezzogiorno ed invocano la creazione di un blocco politico che difenda gli interessi del Meridione.

Eppure questa volta non sembra la solita propaganda elettorale, c'è qualcosa di grosso che si muove nel sottobosco della politica.D'altronde se i nuovi "protagonisti" della "lotta meridionalista" sono D'Alema e Fini, che come sappiamo hanno ben poco a che fare con il Sud, se proprio non ci fanno a pugni, qualcosa ci sarà.

Ma leggiamo nel dettaglio la nuova intuizione di D'Alema(1): "Udc, Io Sud e Pd: nasce il Patto per il Meridione"
Secondo l'onorevole del PD, "Bisogna fare i conti con l’antimeridionalismo del governo che arriva ad essere persino punitivo, eliminando i fondi FAS destinati al mezzogiorno"
Non è escluso un appoggio al progetto da parte dell'IDV, come lascia intendere D'Alema durante l'intervista al Corriere del Mezzogiorno, mentre "si parla di un accordo Vendola-Poli Bortone per il 2010".
Destra e sinistra radicale dunque si mettono insieme?

Sulla falsa riga di D'Alema, ritroviamo il presidente della camera Gianfranco Fini, che pur essendo bolognese si riscopre patriota meridionalista, ecco il suo progetto come ce lo racconta un articolo di Libero(2): "Nasce - Polo Sud - l’anti Carroccio del Popolo della Libertà che vuole riequilibrare la politica del governo, oggi agli occhi dei sudisti del centrodestra troppo favorevole ai Lumbard e troppo poco attenta al Mezzogiorno"
Secondo il presidente della Camera "l’iniziativa politica del PdL s’è fermata; la Lega ha preso il sopravvento dettando l’agenda" ed ha incaricato un suo fedelissimo Amedeo Laboccetta a creare una "rete di parlamentari meridionali", ma Fini non specifica se debbano essere del PDL o anche di altri partiti. Non c'è bisogno di aggiungere che il dubbio nato da questa ultima parte, apre parentesi inquietanti all'interno del PDL, soprattutto perchè l'articolo esce in concomitanza con le dichiarazioni meridionaliste di D'Alema...

Vuoi vedere che Gianfranco Fini, stanco di essere l'eterno secondo, stia tramando qualcosa contro il Cavaliere allo scopo di detronizzarlo e prenderne il posto?Arriverebbe a tanto il presidente della Camera, compagno di avventure e disavventure del Cavaliere e co-fondatore del PDL?Il dilemma ci assilla ed urge sgombrare subito il campo dai dubbi, affidandoci magari ad una voce autorevole della politica italiana, meglio se un vecchio lupo della Prima Repubblica, che sappia bene come andavano e vanno le cose in Italia e non le manda a dire. Insomma, l'onorevole Francesco Cossiga.Ed ecco infatti cosa scrive l'Emerito in una lettera aperta a Berlusconi sulla faccenda dei complotti(3):"Fai la pace con Murdoch: tra ricchi ci si mette sempre d'accordo. Cerca un armistizio con l'Associazione nazionale magistrati: porta alle lunghe la legge sulle intercettazioni e quella sulle modifiche del Codice di procedura penale e da' ai magistrati un consistente aumento di stipendio. Vuoi, invece, fare la guerra? Allora vai in Parlamento: ma al Senato per carità! e non alla Camera dei deputati, per non correre il rischio di vederti togliere la parola o espulso dall'aula"

Da queste parole si scorge un chiaro avvertimento a Berlusconi che, secondo Cossiga, non può più fidarsi del Presidente della Camera Gianfranco Fini.
D'altronde i segnali delle ambiguità del politico bolognese, sono presenti da un bel pò, e sono tutti riassunti in un bell'articolo di Panorama uscito giusto ieri, nel quale l'autore pare arrivare alle nostre stesse conclusioni: "Che fine persegue Fini? La parabola di Gianfranco, che studia da leader (del Pd?)"(4) .

Adesso le vie di Fini e D'Alema, sembrano scorrere parallele e vicinissime, ma c'è un punto dove si incrociano fisicamente?Abbiamo percorso le strade fino in fondo e con nostra sopresa, abbiamo trovato il raccordo nientedimeno che a Londra.
Nella capitale inglese, si riunisce infatti una speciale commissione non governativa denominata Council of Foreign Relations Europe, che sarebbe la filiale europea di quella statunitense, ambedue finanziate dal multimiliardario ebreo americano Rockefeller, ma anche dalla fondazione George Soros e dal Gruppo Unicredit per l'Italia.
Nella lista dei membri ci sono parecchi ed influenti politici europei, ed è proprio in questo elenco che abbiamo trovato i nostri Massimo D'Alema, Gianfranco Fini ed udite udite, Leoluca Orlando ex sindaco di Palermo e personaggio di spicco dell'Italia dei Valori(5).

Alla luce degli ultimi fatti, il nostro penultimo editoriale: "Da Repubblica al controllo del gas: il sottile filo del complotto" può tranquillamente considerarsi la prima parte di questo articolo. Il presunto "complotto internazionale" ordito nei confronti di Berlusconi, ma diciamolo pure soprattutto nei confronti del Sud, inizia a farsi sempre più delineato grazie alle nuove informazioni che stiamo raccogliendo.
Non è escluso che le famose "scosse" siano state congegnate per contrastare la politica filo-russa del governo Berlusconi, proprio all'interno di questo Concilio per le Relazioni Estere che assume notoriamente delle posizioni anti-russe, e non poteva essere altrimenti.

Concludiamo scrivendo: il Partito del Sud è uno solo, occhio alle imitazioni...

(1) Corriere del Mezzogiono, 16 giugno 2009

(2) Libero News

(3) RaiNews24, 22 giugno 2009

(4) Panorama, 22 giugno 2009

(5) Council of Foreign Relations - Europe

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Se Fini e D´Alema e Leoluca Orlando,
vogliono dare un aiuto a Lombardo.Che ben vengano.
Ma se vogliono togliere a Lombardo il Sud.
E´meglio che rimangono dove sono.
Se la storia ci ha insegnato qualcosa.
Nell´Unitá d´Italia( forzata), si é solo cambiato padrone. Il nuovo era di gran lunga
peggiore.
I fondi FAS , si sapevano prima delle passate elezioni, che fine avrebbero fatto.
Ma sono andati avanti lo stesso.Avrebbero potuto dare una mano a Lombardo.
Ma non lo hanno fatto.
La mia considerazione personale é : vogliono creare una Forza nel Sud
in contropposizione alla Lega Nord pensando di scavalcare anche il pres. Lombardo.
Non lo permetteremo
Ma staremo certamente attenti alle imitazioni.

Cordialmente
RC
Delegato MPA-Germania

Comitato Storico Siciliano ha detto...

Aggiornamento di venerdì 26 giugno ore 14:06

Ecco cosa scriveva il 21 giugno Beppe Grillo, ormai aperto sostenitore dell'Italia dei Valori di Di Pietro a cui peraltro ha aderito Sonia Alfano, paladina del comico genovese che si è candidata con l'IDV:

http://www.beppegrillo.it/2009/06/lettera_a_un_it.html

Inoltre, l'UDC è stato estromesso dal governo regionale a causa delle voci che lo vedono vicino a D'Alema?

Anonimo ha detto...

Non c'è bisogno dei luminari della politica per capire quello che bolle in pentola : La minestra usuale per i più sprovveduti!
Il Sud, quello vero, è quello ipotizzato da taluni che si fecero ammazzare per le proprie idee; Canepa e Finocchiaro Aprile per La Sicilia, Una e Indipendente, Federata con le sole Regioni del Sud; il resto non ci interessa, sono forestieri, lasciamoli da soli.
Quando non si è capito questo, non si è capito nulla del Sud, e quando si capirà sarà sempre tardi.

Comitato Storico Siciliano ha detto...

Ciao Anonimo, l'affare "Partito del Sud" è troppo ghiotto per lasciarselo sfuggire perchè sarebbe certamente una macchina da voti, per questo un interessamento bipartisan destra e sinistra.

Io sono convinto che il Partito del Sud è uno solo e sarà quello che rinuncerà alle vecchie logiche clientelari e dei poteri forti.