mercoledì 14 gennaio 2009

Un South Stream per il Sud Italia


La crisi del gas rilancia prepotentemente il progetto del costruendo metanodotto RUSSIA-BULGARIA-GRECIA-PUGLIA: "Southstream"

Qualche giorno fa sembrava essersi aperta una via d'uscita alla crisi energetica tra Russia ed Ucraina grazie ad un accordo raggiunto in extremis, secondo il quale, sarebbero stati chiamati degli osservatori indipendenti appositamente inviati dalle principali società energetiche europee per monitorare il passaggio del gas nei metanodotti e nelle centrali di smistamento ucraine e russe.
Ebbene, questi osservatori hanno dichiarato che è l'Ucraina a bloccare il passaggio del Gas:

Reports by international monitors confirm Ukraine has blocked transit of Russian gas.The International Monitoring Commission observers in Kiev – Julius Skach (SPP a.s.), Sergey Bazaleyev (Gazprom export), Peter Zahorsky (Estrim), Alain Rossignol (Gaz de France Suez), Roberto Merlo (EU) – have signed a GMS Hourly Report (Form 1), which indicates no sign of Russian gas being pumped by the Ukrainian transit pipelines to Europe. Meanwhile, at the Sudja gas metering station (Kursk Oblast) the monitors have recorded a 70 atmospheres pressure at the entry point of the Ukrainian gas transmission systemA similar Hourly Report (Form 1A), which also confirms that no gas is being pumped westwards, has been signed by the International Monitoring Commission observers Johann Haumer (OMV) and Oleg Antonov (Gazprom export) at the Uzhgorod gas metering station[1].

In questi giorni invece i media dei paesi europei hanno puntato il dito contro Mosca, colpevole di aver chiuso colpevolmente i rubinetti del gas sul versante europeo.Adesso ignoreranno anche il report degli osservatori internazionali da loro stessi inviati?
Tra tutte, c'è un'accusa insolita, fatta da Emmanuel Barroso, presidente della commissione europea(che è il vero presidente dell'UE, peraltro non eletto..) il quale ha dichiarato che - se l'accordo fra Russia e Ucraina non verrà messo in pratica con urgenza la Commissione Ue dirà alle società Ue di procedere per vie legali e di fare un'azione concertata, Russia e Ucraina stanno mostrando di non essere in grado di fare fronte ai propri impegni e potrebbero non essere più considerate partner affidabili per quanto riguarda la fornitura energetica - [2]

Sappiamo da sempre che i nemici di questa Unione Europea filo-americana(di cui Barroso è il primo rappresentante) sono i russi e non gli ucraini, la cui establishment al potere è stata finanziata proprio dagli americani con la famosa rivoluzione arancione...
Ci è sembrato strano quindi che Barroso nel corso del 3° sciopero del gas in appena 4 anni(e si, lui è ancora li!) questa volta abbia dato la colpa anche agli ucraini oltre che ai russi...
Il motivo della duplice accusa, potrebbe risiedere in un accordo segreto[3] ventilato qualche mese fa tra Russia ed Ucraina, di cui Barroso è certamente a conoscenza, una sorta di pace ristabilita tra due ex paesi del blocco sovietico.D'altronde anche se l'Ucraina può dirsi uno stato autonomo, essa dipende sempre dalla Russia per ciò che riguarda l'approviggionamento energetico e per i lucrosi diritti di passaggio del gas, che rappresentano una fonte di reddito non indifferente per la poverissima economia ucraina.

L'accordo segreto potrebbe essere confermato dall'attuale lotta intestina - tra la premier ucraina Timoshenko e il suo ex alleato, il presidente Viktor Yushenko, che sta divampando a tutto campo. Anzi, a tutto cielo: ieri, infatti, i duellanti si sono sfidati a «colpi» d' aereo, con il presidente che ha sottratto alla sua primo ministro l' Ilyushin 62 che avrebbe dovuto portarla a Mosca, dove l' attendeva Vladimir Putin per firmare un importantissimo accordo sulle future forniture di gas russo all' Ucraina - [4]

Insomma l'attuale Ucraina potrebbe essere spezzata in due parti, una filo-occidentale ed una che è ritornata ad essere filo-russa.
Potrebbe essere dunque una messinscena, questa crisi del gas russo-ucraina, a scatenare le accuse di Barroso ai due paesi anzichè solamente a Mosca, come accadeva nel passato?
Ma se fosse davvero tutta una montatura, qual'è allora il vero motivo del blocco del gas ai paesi europei?
Andando indietro nel tempo ci siamo accorti che ogni qualvolta la Russia bloccava il gas, era perchè la sua zona di influenza, veniva messa in pericolo dalle mosse del blocco filo-americano.Esempio Ucraina e Georgia.
Ma se oggi l'Ucraina sta tornando un fedele alleato della Russia e Julia Timoshenko ambisce addirittura alla presidenza ed a spodestare l'attuale Yushenko, qual'è il timore che assilla la Russia?
E possibile che il blocco del gas sia un vero e proprio tentativo di condizionamento rivolto agli europei affinchè assumano una posizione comune contro la guerra in Palestina, scatenata da Israele, che rischia di destabilizzare l'area mediorientale (oltre che chiaramente ai massacri umpuniti) soprattutto adesso che la politica estera di Mosca sta ottendendo dei grossi risultati con l'Iran(centrali nucleari e metanodotti) e con la Siria[5], dove è in costruzione una base militare navale russa, nel porto di Tartus.Inoltre durante l'ultima guerra israele-libano, i soldati di hezbollah riuscirono a distruggere i carrarmati israeliani grazie ai bazooka a doppia carica cava di produzione russa[6].

[1] Ufficio Stampa Gazprom, 13 gennaio 2009

[2] Corriere, 14 gennaio 2009

[3] Il Sole 24 ore, 16 settembre 2008

[4] Corriere, 3 ottobre 2008

[5] Effedieffe, 30 luglio 2006

[6] Effedieffe, 13 agosto 2006

3 commenti:

Abate Vella ha detto...

Ho controllato la storia del collegamento con la Puglia.

A quanto pare questo non fa parte ne del nabucco ne del Southstream, ma é un tubo indipendente che verrá posato da Edison.

Questo si collegherá (mi pare di capire) a quello tra i due sopra che la spunterá.

Viste le notizie da voi riportate sull'Ucraina non credo che vi siano piú dubbi sul fatto che il reale obbiettivi della crisi fosse mandare un messaggio all'EU.

Comitato Storico Siciliano ha detto...

Ciao Abate, se il Southstream prenderà la via delle Due Sicilie non potrà che interconnettersi con l'IGI, d'altronde se l'Edison sta costruendo un gasdotto proprio li sa già che qualcuno arriverà fino in Grecia a portare il proprio gas.
Ed i russi lo sanno pure.

L'unico progetto che prevede un gasdotto che arrivi fino in Grecia è proprio il Southstream, grazie anche agli accordi fatti più di un anno fa tra Mosca ed Atene.

Per quanto riguarda il Nabucco, nel progetto originale non è previsto alcun passaggio per la Grecia:

http://www.nabucco-pipeline.com/project/project-description-pipeline-route/project-description.html

Chiaramente in geo-politica le alleanze sono a geometria variabile e potrebbe anche essere che la Russia sta lavorando per dirottare il gasdotto che partirà dalla Turchia(il Nabucco) sulla Grecia e quindi connetterlo al proprio costruendo gasdotto (Southstream)

Se così fosse oltre a ricevere il gas dalla turchia in routing dal Kazakistan riceveremo anche quello Russo: in quel caso prevedo visite di personalità turche dalle nostre parti ;-)

Staremo a vedere...

Comitato Storico Siciliano ha detto...

RAFFAELE LOMBARDO SI PREPARA A CHIUDERE I GASDOTTI SICILIANI?
http://ilconsiglio.blogspot.com/2009/01/eutanasia-di-uno-stato.html