venerdì 16 novembre 2007

Ancora manovre politiche

(il nuovo gasdotto italo-algerino e la caccia al poliziotto in Italia)


Due nuove pedine sono state mosse sulla scacchiera politica italiana, ormai campo di battaglia tra lo schieramento vicino alla Russia di Putin(centrodestra) ed il blocco anglo-americano(centrosinistra)Non è passato nemmeno un anno dai fatti di Catania in cui venne fatalmente a mancare un poliziotto.In quell'occasione la città di Catania fu interamente coperta di fango e messa alla gogna dai mezzi di informazione padani.E' inutile dire che in quei giorni difendemmo a tutto campo la città siciliana che non meritava la demonizzazione per lo sbaglio di un imbecille(che peraltro, dalle ultime indagini, sembra che non sia colpevole e che il poliziotto sia stato in realtà ucciso per errore da un'altra auto della polizia)

La coerenza e la coscienza pulita ci impongono di dire oggi che, per lo sbaglio di un poliziotto non si può infangare tutta la Polizia di Stato come stanno facendo colpevolmente i giornali di sinistra e come sta lasciando fare incredibilmente il governo. (L'Unità) (Repubblica) (Corriere della Sera)

Questa è una delle tante dimostrazioni che il centrosinistra delle massonerie, per motivi politici, non esita a compromettere un'Istituzione fondamentale come la Polizia, assolutamente necessaria invece per tutelare la democrazia del nostro paese.Non dimentichiamo che il Sindacato di Polizia si è giustamente opposto all'invio dell'esercito in Sicilia in quanto non si spiega come mai la Sinistra voglia improvvisamente finanziare una spedizione militare così onerosa, quando i fondi destinati alle questure, soprattutto al Sud non sono sufficienti nemmeno per le pattuglie ordinarie, figuriamoci per contrastare la mafia.Ci sono molti paesi in Sicilia in cui per le chiamate notturne al centralino molti si sentono rispondere che non c'è il personale.

Per curiosità, ci siamo andati a sfogliare le statistiche e abbiamo scoperto che il governo italiano ha già inviato l'esercito in Sicilia, in 6 occasioni:

1862 - Stato D'assedio (la cui brutalità fu denunciata persino da Crispi) 1863 - Stato D'assedio (Generale Govone)

1866 - Stato D'assedio (per la rivolta del 7 e mezzo)

1875 - Stato D'assedio (ventitre battaglioni di fanteria e bersaglieri; due squadroni di cavalleria; quattro plotoni di bersaglieri montati; 3.130 carabinieri e numerose altre forze sussidiarie, fra le quali principalmente guardie di pubblica sicurezza e guardie a cavallo)

1893 - Stato D'assedio (fasci siciliani)

1992 - Operazione Vespri siciliani (I piemontesi si sono nel frattempo civilizzati dunque non ci sparano più. Una curiosità, fu spedita in Sicilia la Divisione Garibaldi) che non servi a nulla men che meno a far scomparire la mafia, ma d'altronde si sapeva già che a Lor Signori non gli interessa, più che altro avevano bisogno in quel periodo di controllare militarmente la Sicilia in quanto si era verificata Tangentopoli e lo Stato accusava una perdita di potere che la Sicilia poteva sfruttare per togliersi dal collo il fiato del governo italiano. Stessa situazione in cui, guarda caso, ci troviamo oggi (un forte governo di centrodestra contro il centrosinistra delle massonerie al Governo nazionale) Le statistiche dicono dunque che 5 volte su 6, l'esercito in Sicilia fu inviato per spararci addosso ed 1 volta su 6 non risolvette il problema che si era prefisso

Ma il vero scopo dell'invio dell'esercito in Sicilia sappiamo essere meramente politico, come già scritto in un altro editoriale.L'unica cosa che si vuole contrastare non è la mafia ma l'entourage politico del centrodestra, ovvero mettere il fiato sul collo al Governo Autonomo della Sicilia, nel tentativo ultimo di impedirne l'adeguamento del comparto logistico-infrastrutturale.Impedire alla Sicilia di assumere una posizione internazionale di rilievo, che metterebbe in ombra quella delle decadenti regioni del nord.Temiamo che tale attacco alla Polizia per i fatti di Arezzo, serva a togliere voce in capitolo alla Polizia che si oppone all'invio dell'esercito in Sicilia, alla prossima discussione parlamentare in merito.Attendiamo l'evolversi degli eventi per ulteriori conferme.

Il Gasdotto Algeria-Sardegna-Toscana



E notizia di qualche giorno che D'Alema con qualche altro pezzo dell'entourage politico del centrosinistra è andato ad Algeri per firmare l'accordo sulla costruzione del metanodotto che collegherà l'Algeria alla Sardegna e di li sempre sott'acqua fino alla Toscana, scavalcando totalmente la Sicilia.Il gasdotto Galsi in cifre:Il progetto riguarda la realizzazione di un gasdotto da 1.470 chilometri, che collegherebbe Algeria e Italia con quattro tratte così suddivise:- Hassi R’mel - El Kala (in Algeria): 640 chilometri- El Kala - Cagliari (nel mar Mediterraneo): 310 chilometri- Cagliari - Olbia (in Sardegna): 300 chilometri- Olbia – Castiglione della Pescaia (mar Tirreno): 220 chilometriL’intervento attende dal 2001 la presentazione dello studio di fattibilità.Il progetto è del consorzio Galsi, che risulta formato da Sonatrach (l’azienda nazionale del gas algerino) e da una serie di società italiane tra cui Edison, Enel, due aziende controllate dalla Regione Sardegna, e la multiutility bolognese Hera.L’obiettivo è creare un gasdotto in grado di importare in Italia 10 miliardi di metri cubi all’anno di gas naturale (2 miliardi dei quali riservati alle esigenze della Sardegna, che oggi non è metanizzata).Il tempo di realizzazione ottimisticamente previsto è di tre anni.Le spese di costruzione ammontano all'astronomica cifra di 3 miliardi di dollari, come attesta un documento redatto dal Senato della Repubblica.

Ma perchè mai spendere una cifra così esorbitante se già esiste un gasdotto che passa attraverso la Sicilia?

Non sarebbe molto più economico e veloce, in questi tempi di alti costi e di penuria di gas, allacciarlo a quello che già passa sulla nostra Isola?Evidentemente il centrosinistra delle massonerie le sta tentando tutte pur di isolare logisticamente la Sicilia, ed utilizza la Sardegna come alter-ego della nostra regione.Oltretutto in Sardegna è presente la Saras, la società di raffinazione di Moratti uno dei famosi supersite petrolchimici, grande quanto quello di Priolo. (Forse è anche per questo che per l'Inter è iniziata una nuova stagione di vittorie..)La Sardegna, come ben sappiamo è governata da Renato Soru che appartiene allo schieramento del centrosinistra.Lo stesso Renato Soru che non sta alzando un dito per salvare gli agricoltori sardi in difficoltà economiche dall'avidità di quelle banche che si stanno prendendo le loro terre.

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