martedì 11 novembre 2008

GALAN ATTACCA LE REGIONI MERIDIONALI: SIETE COME I TURCHI


Il presidente del Veneto contro la conferenza delle regioni meridionali tenutasi a Palermo il 7 di novembre.

Doveva essere una riunione per discutere del Federalismo che verrà, eppure da Nord continuano a non crederci e fanno sapere del loro disappunto, per bocca del governatore del Veneto, Giancarlo Galan, il quale ha definito "turchi" i rappresentanti delle regioni del Sud, riunite nel "parlamento delle Due Sicilie" a Palermo.
- Si riuniscono forse per impedire la riforma del federalismo fiscale - borbotta Galan, e come un fiume in piena lancia anatemi contro i meridionali - Attenzione, mentre qui al Nord paghiamo le tasse e rispettiamo il patto di stabilita' che strozza il nostro sviluppo, a Palermo si mettono assieme Regioni a Statuto speciale e Regioni a Statuto ordinario, per fare cosa'? Cosa ci stanno a fare i super privilegiati della Regione Sicilia e della Regione Sardegna con i ''presidenti ordinari'' delle altre Regioni del Sud'? Per fare di tutto e di piu' al solo scopo di sabotare il federalismo fiscale. O no'?'' -

In verità il federalismo fiscale che la Lega vuole imporre non è per nulla favorevole al Sud, infatti secondo la bozza Calderoli, quelle che sono le risorse energetiche del Sud (ma anche le uniche risorse economiche) come i giacimenti di gas, di petrolio e le raffinerie, saranno a disposizione di tutto lo Stivale e non delle regioni che le posseggono, mentre le spese come la sanità o l'istruzione saranno a carico delle regioni. Non ci vuole molto a capire che il risultato di questa equazione porta un netto vantaggio alle regioni del Nord, le quali hanno già un'industria abbastanza sviluppato da sostenere la propria spesa pubblica.
C'è da dire anche che l'industria settentrionale è stata costruita a discapito di quella meridionale; dal dopoguerra si è preferito utilizzare il Sud come mercato di consumo, mettendo i bastoni tra le ruote ad ogni sera iniziativa imprenditoriale che partisse nell'Italia Meridionale.
Basti pensare ai fondi di ricostruzione della legge Marshall, completamente dirottati nelle infrastrutture padane o i fondi della Cassa del Mezzogiorno, che, secondo Gennaro Zona ricercatore ed autore del libro "Come ti finanzio il Nord", finirono per il 90% nelle casse delle aziende del Nord.
Per finire una risposta a Galan sui "turchi" è dovuta, ricordiamo volentieri al Sig. Governatore che, la tanto sbandierata vittoria dei veneti a Lepanto contro i turchi, in realtà fu possibile grazie alla partecipazione della marina da guerra delle Due Sicilie che contava ben 53 navi, senza contare il fondamentale supporto logistico, infatti la flotta cristiana si organizzò e partì dal porto di Messina.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La pluri-millenaria nazione Siciliana non ha niente in comune col l'italietta tranne che 148 anni di schiavitu` sotto gli italici. La nostra storia millenaria ci insegna che la Sicilia e i Siciliani sempre aspirano ad essere indipendenti!!!! Quello che sta iniziando adesso non e` altro che l'inizio della nostra riscossa di popolo e nazione verso la nostra vera liberta` di popolo e nazione Siciliana!!! Non dobbiamo dimenticare che noi Siciliani siamo gli eredi di Cocalo,Ducezio,Dionisio, Archimede, Empedocle, Ermocrate ,Diodoro Siculo, Euno, Ruggero I, Ruggero II, Federico II, Federico III, Ruggero Settimo, Verga, Bellini,Ibn Hamdis, Guido delle Colonne, Giacomo da Lentini, Pirandello, Sciascia, Quasimodo, Giuliano, Nino Martoglio, Tomasi di Lampedusa, Antonio Veneziano, Giovanni Meli, Antonello da Messina, Sigismondo d'India, Alessandro Scarlatti,e tanti altri grandi Siciliani. Viva La Sicilia ed Il Popolo Siciliano!!

Anonimo ha detto...

Per fare meridionalismo, duosicilianismo, bisogna essere credibili, non inventarsi una storia che non è mai esistita.
Sottoscrivo in pieno il post e sono contento che Isole e Sud facciano fronte comune per difendere i loro interessi contro un federalismo coloniale come quello che vuole la Lega. Se è questo il Duosicilianismo (c'è pure la Sardegna, ma...il grosso...) OK siamo tutti duosiciliani.
Ma temo e vedo che questo sito abbia un altro nemico: l'identità siciliana, e questo è inaccettabile, sbagliato, vergognoso.
Nella battaglia di Lepanto non esisteva nessuna flotta duosiciliana perché le Due Sicilie come stato non esistevano. Esistevano le flotte della corona ispanica, una per ogni stato, e quelle di Napoli e della Sicilia erano distinte. La flotta di Sicilia, con le sue bandiere, distinte da quelle di Napoli, era diversa fino al 1816. L'autore lo sa bene, ma "ciurla nel manico". Così non va Comitato, così non va. Se ami tanto le Due Sicilie dovresti ben sapere che, in quei bei tempi, erano "Due", non "una". Unite all'estero, e distinte in patria.
Spero che maturiate un po' perché vi considero una risorsa importante per la Sicilia e per il Sud.
Buon lavoro.

Comitato Storico Siciliano ha detto...

Caro Anonimo, probabilmente ha le idee un po confuse, perchè non ho capito se lei sottoscrive in pieno il post oppure no, visto che ci accusa, subito prima, di "inventarci le storie"
Probabilmente lei è quel sabotatore che ama tanto fare spamming sui nostri siti, inviando decine e decine di mail piene di astio nei nostri confronti(ne approfitto per dirle cha sta perdendo tempo)

Si tolga le fette di salame dagli occhi, forse allora capirà anche che questo sito non ha nemici, salvo chi è palesemente contro la nostra Terra. Ma vede spesso anche tra gli "amici" si nascondono persone come il sabotatore sopracitato.

Inoltre una veloce rilettura le consentirà di scoprire che io non ho mai parlato di navi del Regno delle Due Sicilie, ma delle "Due Sicilie" così come si chiamano le nostre contrade dai tempi di Alfonso I d'Aragona.