martedì 29 aprile 2008

L'affare Alitalia e l'ipocrisia inglese.



Il primo viaggio di Alitalia fu fatto con un trimotore Fiat G12, lungo la tratta Torino-Catania via Roma.
Era il 5 maggio 1947.

Con le gravi difficoltà emerse per salvare la compagnia di bandiera italiana dal fallimento,ci stiamo sempre più rendendo conto di come si stia rivelando una trappola questa Unione Europea, governata dai banchieri.Ma vogliamo fare una premessa ed essere sinceri fino in fondo: questa compagnia non si merita il salvataggio, perchè è stata utilizzata per anni come "ammortizzatore sociale", alla stregua di altre aziende a controllo pubblico, dove la maggiorparte delle assunzioni avviene in base alle clientele politiche.Ma dobbiamo altresì dire che qualcosa deve essere pur fatta, almeno per quei lavoratori e padri di famiglia che si guadagnano il pane in maniera onesta e che di certo non mancano in Alitalia.

In Sicilia chi non si ricorda delle angherie e dei soprusi subiti negli aeroporti di Catania e di Palermo, quando la compagnia di bandiera, operando in regime di sostanziale monopolio, applicava dei prezzi da salasso per raggiungere le mete del nord italia e solo quelle, visto che per raggiungere l'estero, erano pochissimi i collegamenti diretti.Insomma per decenni siamo rimasti isolati, nel vero senso della parola.

Fortunatamente, grazie ad una brillante intuizione dell'imprenditore catanese Nino Pulvirenti[1], nel 2002 nasce la compagnia aerea siciliana low cost WindJet, che grazie alla piena libertà di progettazione delle tratte, al basso costo dei biglietti, si sviluppa in maniera impressionante[2], colmando in buona parte quel gap in materia di trasporto, di cui soffrono atavicamente i siciliani(e non solo)E non è una coincidenza che questa compagnia aerea siciliana si sviluppa proprio all'inizio della forte crisi che ha colpito Alitalia.

Oltretutto il vento può cambiare all'improvviso e bisogna sempre essere pronti ad accorgersene, perchè un'eventuale epilogo sfortunato per Alitalia non significa automaticamente un vantaggio per la Windjet.Perchè se i vecchi proprietari erano più o meno tolleranti con gli aerei di Pulvirenti, ciò non significa che i nuovi non possano mettergli i bastoni tra le ruote.

L'ipotesi Air-France, peraltro sostenuta dalla sinistra, non ci convince perchè, allo stato dei fatti, si tratterebbe di una mera cannibalizzazione di Alitalia con lo scopo di avere un concorrente in meno e di occupare il promettente mercato italiano(soprattutto quello strategico del Sud)Non sappiamo quali potrebbero essere i comportamenti di Ali-France nei confronti della Windjet, di certo Pulvirenti ha occupato un mercato molto ricco e ciò potrebbe fare gola a qualcuno, soprattutto a chi avrebbe i mezzi per scalzarlo, come appunto, un'ipotetica compagnia di bandiera italo-francese, ma che, secondo il piano originario della sinistra, sarebbe sostenuta anche dallo Stato...

Fortunatamente l'offerta Air-France è definitivamente tramontata, infatti con la rielezione del centrodestra è tornata sul tavolo l'offerta della russa Aeroflot[3], grazie agli ormai noti legami, tra Putin e Berlusconi.Tale offerta, è ritenuta da noi la migliore per due motivi:

1) Le enormi riserve di dollari possedute dalla Russia, che dovranno essere convertiti al più presto in beni reali, in quanto il dollaro, sui mercati borsistici, si sta svalutando molto velocemente e chi possiede parecchia liquidità in divisa statunitense non dorme la notte alla ricerca di un modo per libersarsene, oltretutto, questa grande disponibilità economica darebbe all'Alitalia un futuro un pò più roseo.

2) La sicurezza che la Russia non sia ostile nei confronti di Windjet, anzi.La compagnia di Pulvirenti ha investito parecchio nell'ex paese sovietico, infatti ad oggi ben 3 tratte[4] russe vengono servite dagli aerei siciliani.Addirittura le prime due furono aperte in un periodo in cui la parola d'ordine in Europa era isolare in tutti i modi Putin[5]

In ogni caso, l'acquisto dell'Alitalia da parte di Aeroflot era stato da noi previsto e paventato nell'editoriale "Ciò che non riuscì agli inglesi, riuscì a Prodi" perchè ricalca perfettamente la linea dell'espansionismo strategico russo nel Mediterraneo, che vedrà il passaggio dell'Italia(e soprattutto del Sud) dall'area di influenza anglo-americana a quella russa.

Ma come sta reagendo a questa intromissione russa, anche nel settore aereo, l'UE delle massonerie?Malissimo. Da Bruxelles arrivano fulmini e saette nei confronti dell'Italia per via del famoso prestito ponte che il governo italiano dovrebbe concendere all'Alitalia.Tale misura secondo gli eurocrati, "minerebbe la stabilità e verrebbe a mancare il principio della concorrenza" in quanto le altre compagnie, private, "non godono degli aiuti di Stato"E così l'Italia è passibile di sanzioni pecunarie.Le accuse dell'UE sono in parte vere, peccato però che a lanciarle è in realtà la massoneria anglo-americana, che come ben sappiamo, manovra la BCE e gli organi istituzionali dell'UE.

L'ipocrisia dell'Inghilterra

Non ci risulta infatti, che la UE abbia mosso un dito contro la nazionalizzazione della Northern Rock[6] in Inghilterra, banca che si è ritrovata la pancia piena di titoli di mutui sub-prime salvata in extremis dal governo inglese, da una sicura bancarotta.

Non solo, l'Inghilterra risulta l'unico dei paesi fondatori dell'UE a non aver adottato l'euro."E il bello della liberalizzazione", loro si difendono.Infatti i fessi siamo noi, che abbiamo adottato la divisa comune e che paghiamo i mutui con tassi da usura, grazie alla politica rialzista dei tassi della BCE, mentre in Inghilterra, dove hanno ancora la sterlina(ed una banca nazionale) i tassi li hanno addirittura abbassati.Oggi gli inglesi, al contrario di noi, pagano delle rate più basse.

In Inghilterra, dunque, non hanno l'euro, ma chissà perchè posseggono il 15,9764% delle azioni della Banca Centrale Europea[7].Ciò significa che il governo inglese incamera gli utili provenienti dai tassi di interesse sul denaro che la BCE concede in prestito ai governi europei (signoraggio).

Esistono due borse del petrolio al mondo, una si trova a New York e l'altra a Londra.Gli inglesi non hanno mai accettato la proposta di vendere il Brent in euro, che farebbe risparmiare ai consumatori europei un sacco di quattrini, loro preferiscono venderlo in dollari, per fare un favore ai cugini americani.

Insomma questi inglesi si sono dimostrati di essere europei solo a parole, peggio, sfruttano l'Europa, ma ne rimangono fuori, ben sapendo che così come è strutturata è una truffa.Ma questa Europa, in realtà l'hanno progettata loro, i britannici, affinchè potessero continuare la loro opera di razzia imperial-coloniale di ottocentesca memoria, sotto le mentite spoglie dell' Unione Europea.

Mentre scriviamo queste ultime righe, apprendiamo da un'agenzia[8] che due compagnie aeree britanniche, la Ryan Air e la British Airways, hanno presentato un'istanza contro il prestito ponte all'Alitalia.

E' "concorrenza sleale" affermano...


[1] E' anche proprietario del Catania Calcio, di vari alberghi di lusso e di una catena di centri commerciali.
[2] Ha chiuso il 2007 con più di 2,5 milioni di passeggeri trasportati (fonte windjet)
[4] Mosca, S. Pietroburgo e Samara (fonte windjet)
[5] Sospettiamo che Pulvirenti pagò la sua "esuberanza" con il "Caso Raciti" già accennato nell'editoriale "Ciò che non riuscì agli inglesi, riuscì a Prodi"

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