Mappa delle linee telegrafiche del Regno delle Due Sicilie - sezione della Sicilia
Sui libri di scuola si legge tutt'oggi che il Regno delle Due Sicilie era una nazione oscurantista, arretrata e illiberale, un paese dove le poche risorse economiche provenivano dall'agricoltura sempre osteggiata dal peggiore dei feudalesimi baronali, mentre l'istruzione pubblica era praticamente inesistente al contrario della polizia borbonica, la quale reprimeva in maniera feroce ogni minimo gesto di ribellione.
Un bel quadretto non c'è che dire, peccato che è tutto assolutamente falso e le prove sono sotto gli occhi di tutti, a volte ci abitiamo dentro, a volte ci preghiamo, a volte ci andiamo a lavorare, si tratta delle innumerevoli infrastrutture che i Borbone ci hanno lasciato e tra queste si erge la meravigliosa "Rete telegrafica del Regno delle Due Sicilie".
Grazie al rinvenimento di un antica mappa "indicante le linee telegrafiche nel Regno delle Due Sicilie" risalente al 1860, ci siamo resi conto che il Sud Italia aveva una rete di telecomunicazioni veramente imponente.
Nella sola Sicilia erano presenti più di 100 stazioni telegrafiche elettriche(linee e punti rossi) che collegavano in maniera capillare tutte le citta più importanti.
Telegrafo ottico modello "Depillon"
A supporto del telegrafo elettrico, vi era un sistema di comunicazione utilizzato per le comunicazioni costiere, il cosiddetto telegrafo ottico o visuale, un invenzione di fine '700 dell'abate francese "Chappe" che nel Regno delle Due Sicilie però aveva ceduto il posto alla sua variante denominata "Depillon"
Ma un altro indizio che dice parecchio sullo stato di avanzamento della tecnica nel Regno, ce lo da ancora la cartina telegrafica della Sicilia, le due linee rosse che attraversano il Canale di Sicilia rappresentano i cavi telegrafici sottomarini che collegavano la Sicilia, tramite Marsala e Pozzallo, a Malta.
Un altra linea sottomarina, non visibile dalla mappa siciliana, collega la città di Otranto a Valona, e dalla città albanese proseguiva la linea aerea per Costantinopoli (Instanbul)
Durante il Regno delle Due Sicilie possedevamo dunque anche la tecnologia per la posa dei cavi nelle profondità dei mari.
La zona in cui doveva trovarsi il telegrafo ottico "Punta D'Olmo" a sud di Torre Archirafi.
N.B. Durante mie precedenti ricerche era stato erroneamente ipotizzato che il telegrafo fosse situato presso una vecchia casa con un terrazzo a mo di torretta in Contrada Gancia, dove era stato rinvenuto un capisaldo trigonometrico dell'Istituto Idrografico della Marina Militare con la scritta("Vietato rimuovere legge 1936") tuttavia nuovi studi, pubblicati sul mio libro
"La Torre di Archirafi e le difese della Contea di Mascali" fanno propendere per la zona di Villa Calanna che si trova poche centinaia di metri più a nord. Nel mio libro si trova peraltro lo stato dell'arte della ricerca sul telegrafo di Punta d'Olmo.
Questo mio iniziale errore purtroppo si è propagato su altri siti web e su Google Map:
https://fondoambiente.it/luoghi/telegrafo-borbonico-di-punta-d-olmo
http://wikimapia.org/30554181/it/Torretta-telegrafo-borbonico-di-Punta-d-Olmo
https://www.google.com/maps/search/Strada%20IV%20Femmina%20Morta,%20163B,%20RIPOSTO,%20CT
Un'altro fattore che mi ha colpito positivamente è stata la precisione con cui la mappa telegrafica è stata disegnata, che non sfigura accanto alle moderne cartine geografiche computerizzate, ma soprattutto l'uso del colore (azzurro, rosso e nero) assolutamente una rarità per l' 800, che ne fa un oggetto molto pregiato, soprattutto se confrontato con le cartine simili degli altri stati pre-unitari, poco dettagliate e sempre monocromatiche.
Alla data di marzo 2024 non è stato ancora possibile effettuare un sopralluogo nella zona che risulta proprietà privata (villa Calanna)
Davide Cristaldi, Francesco Rodolico
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