venerdì 23 maggio 2008

Il ritorno dei russi, come ai vecchi tempi.


Sembra passata un'eternità da quando lo Zar Russo Nicola I, dopo una visita allo stabilimento ferroviario di Pietrarsa a Napoli, rimase talmente stupefatto che ne volle fare costruire uno identico a Kronstadt[1].
Per ricambiare Nicola I donò a Ferdinando II i famosi Cavalli di Ferro che sono attualmente situati davanti al cancello dei giardini di palazzo reale e sono identici a quelli presenti a S. Pietroburgo, sul Ponte della Neva.

Anche in Sicilia, lo Zar non mancava mai di farsi vedere, celebre il viaggio alla fine del 1845, per accompagnare la consorte Aleksandra Fedorovna di Prussia, il cui medico aveva prescritto una "cura" a base di sole e di mare.La coppia imperiale sbarcò a Palermo il 23 ottobre dal piroscafo "Kamcatka", trattenendosi tra la Sicilia e Napoli per oltre un mese.
I coniugi reali erano soliti trascorrere i periodi di riposo all' "Olivuzza", località in cui possedeva una villa Varvara Šachovskaja, vedova di George Wilding, il quale le aveva lasciato in eredità la casa appartenuta alla prima moglie Caterina Branciforti di Butera.

Le cronache dell'epoca raccontano come i nobili palermitani più in vista, facessero a gara per invitare gli Zar a visitare le proprie dimore. Non era raro che principi e baroni finissero al banco dei pegni e spendessero dei veri e propri capitali in sontuosissime cerimonie.

Ma i rapporti tra il regno borbonico e l'impero russo spaziavano anche nel campo dell'arte, come dimostra la testimonianza di una giovane pittrice russa, Irina Fedorova, che sembra aver centrato in pieno il problema:

- Sarò banale se vi dico che moli italiani criticano l’Italia del Sud. Certi individui vorrebbero addirittura trasferire la capitale a Milano. Perché Roma per loro non è abbastanza “nordica”.Invece noi, russi, siamo infinitamente grati proprio al Meridione.Volete sapere perché?Perché a partire dal XVIII secolo l’Italia, e specialmente il Regno delle Due Sicilie, sono diventate la culla dei migliori talenti russi: pittori, scrittori, compositori, critici letterari. Il famoso scrittore russo Nikolaj Gogol, l’autore del “Le anime morte”, “Taras Bulba” e numerosi racconti satirici, ha passato molto tempo in Italia.Il meridione italiano affascinava sopratutto i pittori russi. Silvester Scedrin è arrivato nel Regno delle Due Sicilie nell’età di 27 anni ( nel 1818) per fare un corso triennale di pittura. Però il destino gli ha preparato un’altra sorte. E’ rimasto per tutta la vita in Italia ed ha immortalato nelle sue opere l’acqua color smeraldo del mar Tirreno ed il sole splendente del sud. Il pittore ha vissuto in Campania per il resto dei suoi giorni.Nei quadri di Scedrin si vede sempre la gente semplice, vera: i pescatori, i mercanti, le contadine, i mendicanti.I lavori dell’artista sono così vivi e caratteristici che il fratello dello zar russo, Mihail Pavlovic, gli commissiona i quadri sulla tematica napoletana.Tutti conoscono la canzone napoletana “O sole mio”. Però pochi sanno che proprio questa canzone è stata scritta in Italia dai musicisti di corte di un mecenate russo, il conte Polenov. E la sua prima interpretazione è avvenuta in Russia, a San Pietroburgo. -






Silvester Scedrin. “Lungomare Mergellina a Napoli” - 1827.


Il ritorno della Russia

Da qualche tempo a questa parte sembra che la vecchia "partnership" Due Sicilie-Russia, si stia rinverdendo.
Dal 13 giugno un volo diretto per Mosca[2] sarà inaugurato dall'aeroporto calabrese di Lamezia Terme, con frequenza settimanale.Il volo viene operato dalla compagnia ''Gazprom Avia'' che utilizza i propri Boeing 737 da 140 posti (classe business ed economy) e collabora con MC Travel, uno dei maggiori tour operators russi.

Come è noto la GAZPROM AVIA, è la compagnia aerea del gigante energetico russo, la società che sta puntando sulle regioni meridionali per la costituzione dell'ormai noto "HUB DEL GAS DEL SUD ITALIA".Probabilmente i russi vogliono aprire più canali possibili con le Due Sicilie, ma nonè solo il gas l'obiettivo dei russi, il fatto che i tour operator russi siano intenzionati a spostare qui le loro rotte ce lo confermano anche i dati statistici[3] sul turismo della città di Taormina, infatti sembra che nel 2007 i turisti provenienti dalla Ex Urss, abbiano superato i giapponesi per quantità di denaro spesa nella città taurina.

Ma il primo ad aver creduto nelle potenzialità del mercato russo è stato proprio un siciliano: Antonino Pulvirenti, presidente della compagnia aerea WINDJET, che offre ben 3 destinazioni russe dalla Sicilia: Mosca, S.Pietroburgo e Samara[4].

E per finire in bellezza, i russi ci stanno provando anche con il calcio, chi si ricorda della proposta che il presidente di Gazprom inviò ai Matarrese per l'acquisto del Bari Calcio?
D'altronde San Nicola, le cui sacre reliquie si trovano a Bari, è anche il Patrono di tutte le Russie..


[1] Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa
[2] Agenzia AGI, 13/05/2008
[3] La Repubblica, 19/05/2008
[4] Fonte Windjet

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