domenica 23 agosto 2009

Le Due Sicilie: periodo costituente della geografia politica italiana



L'Italia è rimasto un paese spezzettato dalla caduta dell'Impero Romano: la frammentazione fu dovuta dal fatto che essendo il nostro Paese una terra ricca e strategica, è stata sempre meta di migrazioni da ogni dove, che hanno contribuito a rendere variegata la sua popolazione.

Tale miscuglio ha definito in maniera indiscutibile la geografia politica della nostra nazione ed è per questo che nel 1860 la penisola era divisa in tanti stati(ma erano ancora di più ai primi del'800) soprattutto al Nord Italia, perchè territorio confinante via terra con l'Europa del Nord e quindi più soggetta alle migrazioni dai vari stati europei.

Anche al Sud vi era un problema simile seppur ridotto perchè il mare faceva da protezione naturale, ma dalla nascita del Regno di Sicilia fondato dai Normanni nel 1139, fino al 1860 i confini del Regno del Sud erano rimasti assolutamente invariati.

Insomma il confine nord del Regno delle Due Sicilie era quasi millenario.

Adesso, cancellare tale confine come se non fosse mai esistito e pretendere che "semu tutti 'taliani" per me è solo retorica: è inutile che ci arrovelliamo a ragionare ed a tirare fuori teorie nelle quali il risultato è ancora una volta: "malgrado tutto siamo italiani".

Tutti i problemi di cui si discute oggi hanno come minimo comune denominatore, il mancato riconoscimento di tali confini come peculiarità italiane, si è invece insistito su un azione omologante che prendeva spunto dal mito classico dell'Antica Roma, peccato però che ciò ha escluso i successivi mille e cinquecento anni di storia come periodo costituente della geo-politica italiana.

Ma il paradosso è che se oggi in Italia vi è una popolazione che può definirsi depositaria della gloria degli antichi romani, questi sono gli abitanti del Sud Italia, anche se questi l'Impero Romano lo avevano subito.

Non mi si dica che i settentrionali hanno a che fare con la Roma classica, semmai con le cosiddette "popolazioni barbariche".

4 commenti:

placido altimari ha detto...

"L'Italia è rimasto un paese spezzettato dalla caduta dell'Impero Romano".
Con ciò vuolsi affermare che prima della sua caduta fosse un paese unito?
Finquando non ci si scrollerà della menzogna storiografica artatamente propinata ed imposta dagli scribi di regime... potranno formularsi schizofreniche asserzioni del tipo: "Tutti i problemi di cui si discute oggi hanno come minimo comune denominatore, il mancato riconoscimento di tali confini (quelli delle due sicilie) come peculiarità italiane", come se esistessoro o fossero mai esistite delle "peculiarità italiane".
Sottigliezze? si. Ma che spiegano tanto sulla sagacia e l'efficienza della nostra lotta per l'indipendenza.

Comitato Storico Siciliano ha detto...

Ciao Placido, nel periodo fascista soprattutto, ma anche oggi, è opinione pubblica che la legittimazione storica dell'Italia una ed indivisibile sta nei secoli in cui le regioni italiane, stavano sotto l'impero romano e formavano un'unico stato.
A prescindere che i romani fossero considerati ben accetti o meno(cerchiamo di capirci)
Si esistono le peculiarità italiane, per me l'Italia vale solo come espressione geografica, non per nulla i confini vanno studiati in geografia oltre che in storia.

bluah ha detto...
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pppprrrrrrrrrrrr ha detto...
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